Fuerteventura – l’isola del vento

Pronti per un nuovo viaggio del cuore?

Rimaniamo in Spagna, ma cambiamo arcipelago.

In un punto nell’immenso Oceano Atlantico, a poche centinaia di chilometri dalle coste africane, sorge l’isola di Fuerteventura. Di tutto l’arcipelago delle Canarie, è sicuramente la più brulla e scarna, probabilmente per questo motivo negli anni è quella che ha attratto meno turisti.

Di certo non è un luogo dove trascorrere una vacanza all’insegna dell’estremo relax, perchè è davvero tutta da scoprire.

Nel 2014, decidiamo di fare la nostra vacanza proprio qui. Prenotato un mini appartamento nel nord dell’isola, come punto di approdo dopo lunghe giornate alla scoperta di questa meraviglia (gestito oltretutto da un’italiana che vive nell’isola) e saliti su un volo diretto da Bergamo, partiamo per la nostra ennesima avventura.

Già dal volo, il viaggio si preannuncia emozionante (anche se ammetto un po’ scomodo): sorvolare lo Stretto di Gibilterra ha fatto riaffiorare nella nostra mente i racconti dei nostri nonni quando, partiti per il Sud America alla ricerca di fortuna, hanno attraversato lo stretto in nave e in qualche modo li abbiamo sentiti più vicini.

All’arrivo nell’isola, dopo un’atterraggio degno di applauso (i forti venti di certo non sono di aiuto ai piloti!), usciamo dall’aeroporto: ci colpiscono subito il gran caldo e il vento. Io personalmente non amo il caldo, anzi, ma questo è diverso. Un caldo che asciuga l’umido accumulato nelle ossa e che in qualche modo mi fa sentire davvero bene!

Dopo aver noleggiato l’auto, ci dirigiamo verso nord, a Corralejo, dove si trova il nostro alloggio. Rimaniamo stupefatti nell’osservare il paesaggio che sembra quasi lunare. I colori vanno dal marrone al rosso scuro spennellato ogni tanto da un po’ di verde di una palma o di aloe,  pianta tipica di questa zona. Proseguendo lungo la strada, il paesaggio nuovamente cambia: alla nostra destra spiagge bianche lambite dall’oceano azzurro, alcune piccole circondate da scogli e rocce, altre immense dove riusciamo a scorgere le vele dei kite surf. Alla nostra sinistra le famose Dune di Corralejo che si sono formate con la sabbia del deserto del Sahara, lontano solo un centinaio di chilometri, portata dal vento che soffia ininterrottamente creando degli effetti sulla strada davvero unici.

L’appartamento si trova in un complesso molto grande, con una piscina enorme (usata da noi pochissimo perchè con quel bel mare è passata in secondo piano!) non lontano dal centro del paese che abbiamo deciso di esplorare la sera stessa. Davvero una meraviglia, a parte la temperatura che di sera scende notevolmente.

Nei giorni seguenti esploriamo l’isola in lungo e in largo, macinando chilometri a più non posso, sia a piedi che in macchina, ma a anche in quad!

Sembra di essere in un posto surreale: si passa da piccole piscine naturali a spiagge immense, da zone aride a quelle verdeggianti (soprattutto al sud).

Si vede chiaramente che è un’isola ancora semi-sconosciuta, infatti le strade sono ancora in costruzione e addirittura nella zona sud-ovest esistono ancora solo vie sterrate particolarmente impervie tanto che ci hanno sconsigliato di percorrerle con l’auto a noleggio.

Proprio per questo credo abbia questo fascino avventuroso! A bordo di un quad siamo riusciti a trovare delle vere e proprie meraviglie: su e giù per strade sterrate lungo il vulcano spento, si possono ammirare panorami che lasciano a bocca aperta. Pensare di essere in mezzo a rocce sotto un sole cocente, senza un minimo di ombra, sembra asfissiante, ma il vento compensa la calura! Ovviamente, con chili di crema solare addosso per evitare ustioni incredibili (che la si mette anche solo per andare a fare la spesa, come ci hanno consigliato i padroni dell’appartamento). Arriviamo con il quad fino a Cotillo, un piccolo villaggio di pescatori che ha conservato il suo fascino naturale.  Circondato da spettacolari spiagge, tra le più belle di tutta l’isola, si possono ammirare tramonti mozzafiato, fare bagni in piscine naturali dove l’acqua è trasparente e anche un po’ più calda e in alcuni punti ammirare i surfisti cavalcare onde meravigliose, che arrivano anche a toccare i 6 metri di altezza.

Percorrendo la strada in auto invece verso sud, si passa nel cuore dell’isola dove si possono trovare piccoli paesi abitati da persone native del posto, dove il poco turismo ancora non è arrivato. Si passa in mezzo a coltivazioni di aloe, allevamenti di capre e il nulla di nulla! Davvero surreale.

Piano piano il paesaggio cambia ed inizia a diventare più verde. Una tappa al Oasis Park, a La Lajita, un grandissimo giardino zoologico e parco botanico (il più grande di tutte le Canarie), dove grandi e bambini possono ammirare animali curati come non ho mai visto da nessun’altra parte. Il bello è che puoi interagire con alcuni di loro, dandogli anche da mangiare: è stato emozionante nutrire giraffe ed elefanti!

Infine arriviamo a Jandia, nella Costa Calma, per visitare uno dei posti più spettacolari che abbia mai visto: la lunghissima Spiaggia di Sotavento. Da un lato un’altissima costa a picco sulla spiaggia, dall’altro l’oceano cristallino che grazie alle sue maree è in grado di regalare suggestive piscine poco profonde di acqua turchese. Non un posto dove distendersi al sole in tranquillità, il vento qui proprio non lo permette! Spazzata infatti continuamente dal vento, questa enorme spiaggia ospita ogni anno i Campionati Mondiali di kite surf.

All’epoca del nostro viaggio non erano molti gli italiani presenti nell’isola. Oltre agli autoctoni, a Corralejo vivono moltissimi inglesi tant’è che non è raro trovare dei pub proprio in stile anglosassone che al sabato pomeriggio si riempiono di tifosi in attesa scalpitante delle partite di calcio della Premier League. Ovviamente, non potevano non esserci! Una sorta di  viaggio nel viaggio, tra chiacchere e pinte di birra!

Nel sud dell’isola invece, è presente una comunità di tedeschi che hanno esportato qui le loro tipicità: non mancano infatti locali dove si mangiano wurstel e crauti! Personalmente, mi sembrava un paradosso mangiare quelle prelibatezze viste le alte temperature!

Per noi è stato un viaggio indimenticabile, tra cibo stupendo (davvero ottimo, mai mangiato in vita mia cipolle più buone!), luoghi stupendi, infinite chiacchere e risate e… sorprese inaspettate: infatti qui abbiamo scoperto che la nostra famiglia si stava allargando!

Un viaggio davvero che ci è rimasto nel cuore e che speriamo presto di poter rifare insieme alla nostra piccolina!

Un viaggio da fare assolutamente una volta nella vita perchè quello che regala all’anima questa isola è davvero unico!

Buon viaggio, cari lettori!

Michelle