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La meditazione: una disciplina antica come il mondo

Nell’immaginario collettivo meditare significa rimanere seduti a gambe incrociate, con gli occhi chiusi a tentare di fermare i pensieri che arrivano cercando in chissà quale modo di raggiungere la pace interiore.

In pochi sanno, in realtà, che la meditazione è molto più di questo.

La meditazione ha una storia antica quanto l’uomo. Le scuole di pensiero più note collocano la nascita di questa disciplina in Oriente, in India e in Cina.

In alcuni documenti risalenti al 1.500 a.C., provenienti dalla filosofia vedica indiana, vengono testimoniate queste pratiche che venivano al tempo chiamate Dhyāna, parola che deriva dal sanscrito che si traduce con “contemplazione, riflessione, allenamento della mente”. 

Il famoso filosofo taoista cinese Laozi invece utilizzava nei testi a lui attribuiti dei termini che nei secoli successivi venivano impiegati per descrivere appunto le tecniche di meditazione.

È comunque difficile stabilire dove e quando sia nata la meditazione perché si trovano molteplici riferimenti in diverse culture, così  come trovare un termine unico che traducesse questa tecnica. Nella lingua italiana utilizziamo la parola meditare, meditazione che deriva dal latino “mederi” che significa medicare, misurare e pensare.  Questo si traduce concretamente nel ricavarsi del tempo per prendersi cura di sé stessi e della propria mente.

La meditazione è essenzialmente un’abilità per allenare la propria mente a essere più calma e più libera e per portare un maggior senso di pace mentale e fisico nella vita quotidiana.

La pratica costante aiuta ad essere più presenti e meno distratti, a godere in modo più intenso di ciò che la vita è in grado di donare e ad essere maggiormente in sintonia con sé stessi e con il mondo circostante.

Portando l’attenzione all’interno, inoltre, si è in grado di riscoprire la propria vera natura oramai sconosciuta causa di una vita impostata sulla frenesia e sullo stress.

Possiamo paragonare la nostra mente a una strada trafficata dove le auto che passano sono i nostri pensieri. Meditare non significa mettersi in mezzo alla strada a fermare il traffico, perché finiremo per farci molto male (ansia, stress ed irrequietezza prenderebbero il sopravvento).

Meditare significa rimanere seduti sul ciglio della strada trafficata ad osservare le auto che passano, lasciando scorrere il traffico senza fermarlo o modificarlo o concentrandosi particolarmente su un’auto. Lentamente si potrà notare che il traffico inizierà a diminuire e i pensieri saranno più fluidi.

La meditazione non è altro che una tecnica per allenare la mente a cambiare il rapporto che ognuno ha con i propri pensieri e le emozioni di passaggio e  imparare a vederli  con un occhio distaccato, raggiungendo uno stato di consapevolezza.

Esistono numerose tecniche di meditazione, come quella buddhista, la meditazione camminata, quella guidata, la meditazione con le visualizzazioni, quella dei chakra, lo yoga ecc.

Va ricordato, però, che lo scopo ultimo rimane sempre il medesimo: il raggiungimento di uno stato di consapevolezza.

I benefici che la pratica di meditazione è in grado di donare sono davvero moltissimi e sorprendenti:

È un analgesico naturale. La meditazione si è rivelata molto utile per la riduzione del dolore fisico. Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Sale (Usa), la meditazione avrebbe un potere analgesico sulla percezione del dolore. È emerso infatti che, durante la pratica di meditazione, la percezione dolorifica si sia ridotta tra il 40% e 93%. Gli studiosi sono giunti alla conclusione che la meditazione è in grado di influenzare l’attività delle aree celebrali che controllano lo stimolo doloroso, abbassandone l’intensità. A livello generale, una consistente letteratura scientifica ha dimostrato che la meditazione produce uno stato fisiologico cerebrale in grado di modificare la percezione del dolore causata da condizioni psicologiche come ansia, stress, paura e rabbia. Per questo motivo, la meditazione si è rivelata funzionale anche nella cura di cefalee croniche ed invalidanti, insonnia, disturbi cardiaci e lombalgia.

È un ottimo metodo per allenare la mente. Uno studio dell’Università di Harvard ha evidenziato un ispessimento della materia grigia nelle aree celebrali associate con la consapevolezza del proprio corpo e con la compassione verso il prossimo e nell’area corteccia prefrontale responsabile di funzioni superiori come la concentrazione e la capacità decisionale.

Alleata contro l’ansia e la depressione. Meditare è un ottimo esercizio per imparare a gestire momenti di estrema preoccupazione con serenità e per godersi con gioia ogni momento della  vita. Praticare costantemente la meditazione aiuta a prevenire l’insorgere di ansia e depressione oltre che a ridurne l’effetto negativo in quanto agisce profondamente sulla mente e i sui pensieri, che nello stato depressivo diventano invalidanti e autodistruttivi. Con la meditazione non si andranno a cancellare i pensieri negativi che invece vengono osservati e accolti senza giudizio dal cervello. Una volta consapevoli di essi, verranno lasciati andare in modo tale da non intasare più la mente come quando quest’ultima è distratta da stimoli esterni. Determinate tecniche di meditazione inoltre riducono e/o prevengono la tendenza all’autocriticismo grazie all’uso consapevole di frasi amorevoli ed accettanti rivolte a se stessi.

Aiuta ad accettare il cambiamento. La vita è trasformazione e, come diceva il famoso filosofo greco Eraclito, “tutto scorre”. Molti cambiamenti sono impercettibili ai nostri occhi, mentre altri sono dei salti enormi. La meditazione favorisce l’accettazione del cambiamento e la capacità di accogliere serenamente gli imprevisti, intesi come cambiamenti repentini rispetto alla propria tabella di marcia. Se non gestiti nel modo adeguato, gli imprevisti, che sono parte integrante della vita di ogni essere umano, sono causa di frustrazione in quanto la mente fa resistenza e rimane aggrappata all’aspettativa di come invece dovevano andare le cose. Le aspettative non soddisfatte diventano automaticamente una fonte di ansia e innescano dei disagi generalizzati, come il senso di colpa, che grazie alla meditazione costante possono essere evitati.

Una meditazione al giorno… Leva il medico di torno. È stato appurato infatti che la meditazione è in grado di ridurre il processo di invecchiamento cellulare, grazie al miglioramento del funzionamento del telomerasi, ovvero l’enzima della longevità. Non è mai troppo tardi per iniziare e grazie alla tecnologia oggi la meditazione e tutte le sue differenti tecniche sono accessibili a chiunque.

L’importante è iniziare senza aspettative, pregiudizi e accettazione di se stessi. Dopodiché i benefici inizieranno a farsi sentire da subito.

Buona meditazione cari lettori.

Michelle