Sior Pare e Frankenstein Junior: un evento ab-norme

Il Sior Pare ama pochissimi film e tende a guardarli continuamente. C’è anche da dire che essendo ipovedente, per lui vedere un film nuovo è abbastanza difficile. Non riesce a seguirne gli eventi e si perde tra i vari particolari.

Tra i suoi film più amati ci sono sicuramente tutti quelli di Mel Brooks che è di gran lunga il suo regista preferito. Se è poi in accoppiata con Gene Wilder e Madeline Kahn, ecco che il successo nella sua scala di gradimento è assicurato!

Capita così che per il 45° anniversario dall’uscita nei cinema di Frankenstein Junior, il film venga riproposto nelle sale di tutta Italia. Se c’è una pellicola che il Sior Pare sa a memoria, è decisamente questa! Ecco quindi che non si può perdere un’occasione simile.

  • Sior Pare, ti vol che ‘ndemo al cinema?” (Sior Pare, vuoi che andiamo al cinema?)
  • Al cine? A vedar cossa? Che po’ mi no ghe vedo un… queo!” (Al cinema? A vedere cosa? Che poi io non ci vedo un… quello!)
  • Sono i 45 anni di uno dei tuoi film preferiti… e lo rifanno al cinema!
  • Ah si?? Quaeo dei tanti?” (Ah si?? Quale dei tanti?)
  • Sedadavo…
  • MMMMMMMMMMMMMMMMMM” (tipico verso della Creatura nel film)
  • Sentimento reciproco…

Si può dire che sia uno dei film da lui più citati, non c’è battuta che non sappia a memoria e non passa giorno che non ne dica almeno una. Eccoli quindi chiedermi quasi ogni giorno:

  • Ma quando xe che ti ga ditto che ‘ndemo al cine?” (Ma quando è che hai detto che andiamo al cinema?)

Arriva il gran giorno, lui pronto da molto prima, tutto in tiro. È tutto emozionato:

  • Ma da quanto xe che no ‘ndemo al cine? Da Star Vars?” (Ma da quanto è che non andiamo al cinema? Da Star Wars?)
  • Sì papà, l’ultima volta è stata con l’ultimo episodio di Star Wars, poco prima della pandemia… dovevamo andare a vedere anche il nuovo Piccole Donne ma poi hanno chiuso tutto…
  • Eh sì ciò, me ricordo! Gerimo proprio in prima fila! E par fortuna no semo andai a vedar quel piccole donne, no ghe go capìo niente! Ma ti vol metar co ea version del quarantanove o con Wynona??” (Eh sì, mi ricordo! Eravamo proprio in prima fila! E per fortuna non siamo andati a vedere quel piccole donne, non ci ho capito niente! Ma vuoi mettere con la versione del quarantanove o con Wynona??)

( Trovate qui le sue recensioni di Piccole Donne)

Arriviamo al cinema, lui sfoggia tutto fiero la sua tessera dell’Unione ciechi e ipovedenti ed entriamo in sala giusto in tempo per l’inizio del film.

  • Papà, ci vedi?
  • Mària ciò, no me ricordavo tuti ‘sti particoeari, varda che ben che se vede! E po’ e musiche… che bee ste musiche…” (Mària ciò, non mi ricordavo tutti questi particolari, guarda che bene si vede! E poi le musiche… che belle queste musiche…)

Poca gente in sala, noi sembriamo recitare il Santo Rosario mentre diciamo sottovoce ogni battuta. Per quanto sia davvero la milionesima volta che lo guardiamo (lui di media almeno una volta al mese), ridiamo come pazzi a ogni gag. Le persone ci guardano un po’ stranite. Ma a noi non interessa, siamo troppo felici così.

Arriva il momento della sua battuta preferita, mi guarda speranzoso, quasi chiedendomi il permesso:

  • Posso…?
  • Certo! Pronto?!

Ed eccoci esplodere entrambi in un urlo:

  • Siiii puòòòò faaaareeee!!!

Il film finisce, usciamo a braccetto, lui tutto contento e gasato.

  • Ma mi co ea tessera no go pagà, vero?” (Ma io con la tessera non ho pagato, vero?)
  • No papà…
  • E ti? Quanto ti ga pagà?” (E tu? Quanto hai pagato?)
  • Io ho pagato il ridotto come tua accompagnatrice…
  • Ah. Quindi quaeo xe el prossimo film che ‘ndemo a vedar?” (Ah. Quindi qual è il prossimo film che andiamo a vedere?)