È un tranquillo lunedì pomeriggio, il sole splende, fa ancora caldo per essere metà ottobre. All’improvviso suona il telefono:
- “Par caso… dopo ti ga da ‘ndar a far e spese? (Per caso… dopo devi andare a far le spese?)”
- “Sì papà… perchè?“
- “Ti me podaressi portar anca a mi? (Potresti portare anche me?)”
- “Eh sarei un po’ di corsa…“
- “Se ti pol, se no amen… (Se puoi, altrimenti Amen…)”
Il Sior Pare ha sempre adorato andare nei Supermercati. Si girava tutti gli scaffali, guardava i prodotti con i prezzi migliori e ti sapeva dire sempre cosa conveniva e dove. Quando andavamo con Siora Mare non c’erano problemi di scelte o baruffe se non per i troppi soldi spesi. Il motivo? Lei arrivava e si piazzava nella zona libri, se li guardava uno per uno e intanto ci aspettava. Anche negli ultimi anni, quando girava con deambulatore e la bombola portatile di ossigeno. Lo girava e ci si sedeva sopra e stava lì tranquilla a leggere mentre noi, intanto, facevamo il giro di tutto il Supermercato indisturbati. Una volta arrivati in cassa io andavo a prenderla e lei col sorrisone mi mostrava i suoi nuovi acquisti. Il Sior Pare sospirava e commentava immancabilmente col suo amato Totò:
- “E io pago!“
Lui non ha più la patente da 15 anni, già non era un pilota provetto prima (da buon Veneziano), poi quando ho preso la macchina nuova era troppo tecnologica per lui, nonostante fosse una semplice Fiat Punto! Così per le spese grandi doveva sempre aspettare me che, di media, potevo solo al sabato pomeriggio. Per fortuna nella zona ci sono anche Supermercati vicini e raggiungibili a piedi. Eccolo quindi andare con il suo fido carrellino a prendere le cose basilari e che non pesano troppo.
Le ultime volte era sempre più difficile per lui comprare le cose giuste e se cambiavano l’ordine degli scaffali era una tragedia. Così, tra la pandemia e il suo peggiorare sempre di più con la vista, ci ha definitivamente rinunciato. Capita così che ormai per andare a fare le sue amate spese deve per forza aspettare me che, a differenza sua, odio girare per negozi. Se lui ci passerebbe le ore guardando e rimirando ogni prodotto, io già dopo mezz’ora inizio ad andare fuori di testa.
Ed eccoci qui, metto giù il telefono, guardo l’ora, ragiono sugli impegni della giornata. Uhm, un’oretta dovrei riuscire a ritagliarmela in fondo. Cerco di sbrigare il prima possibile le varie urgenze e lo richiamo:
- “Papà, dai, preparati che te porto…”
- “Tra quanto?“
- “Dieci minuti, il tempo di cambiarmi…”
Dopo nemmeno 3 minuti lo sento già che esce in giardino, tutto ben vestito e pettinato. Sale in macchina col suo più bel sorriso. In fondo ormai sono davvero poche le occasioni che ha per uscire, se non andare ogni mattina a comprare il pane nel panificio sotto casa.
Una volta arrivati prende possesso del suo carrello e inizia la solita solfa:
- “Questo cossa xe? Quanto costa? Xe beo?(Questo cos’è? Quanto costa? È bello?)”
Mi giro un secondo e vedo che ha già messo nel carrello due pastine e delle spumiglie. Sospiro, si sa, gli anziani diventano matti per i dolci. Proseguo col normale giro del supermercato e andando a prendere tutti i prodotti segnati nella lista della spesa.
- “Ti ga tolto ea Graspa? (Hai preso la Grappa?)”
- “No papà, ce n’è ancora a casa…“
- “Eh, ma xe quasi finìa… tol ‘na Vodka eora! (Eh, ma è quasi finita… prendi una Vodka allora!)”
- “Ma se non ti è mai piaciuta? E poi liscia? Bleah!“
- “Uff… taca i primi fredi ‘desso, ti sa che col rafredor ghe vol ea Graspa! (Uff… iniziano i primi freddi adesso, lo sai che col raffreddore ci vuole la Grappa!)”
La saggezza dei vecchi… nella nostra famiglia al primo colpo di tosse o starnuto ecco da sempre spuntare il bicchierino di grappa. Sei un po’ con lo stomaco sottosopra? Hai acidità? Non hai digerito bene? Il rimedio è sempre e da sempre lo stesso:
- “Bevite ‘na Graspa e passa tutto! (Beviti una Grappa e passa tutto)”
In qualche modo riesco a non farlo passare per il reparto merendine, ma eccolo con già in mano un pacco di cioccolatini. Ormai ci ho rinunciato, finiamo in fretta e furia il giro e torniamo a casa. Io scarico tutto e lascio a lui l’incarico di mettere via la spesa. Lui tutto contento inizia a svuotare le borse, mettere le cose nel frigorifero ecc. poi di colpo si ferma, mi guarda e fa:
- “Ma ea Graspa ti ea ga tolta aea fine? (Ma la Grappa l’hai presa alla fine?)”