Sior Pare e la spesa

Me l’aveva chiesto la scorsa settimana (leggi qui), ovviamente me l’ha poi ripetuto ogni giorno:

  • ‘Scolta, ti xe ibera ancùo?!? ‘Ndemo al novo supermercato?!? (Ascolta, sei libera oggi?!? Andiamo al nuovo supermercato?!?)”

Come si fa a dire di no al povero Sior Pare dopo quasi un anno chiuso in casa? Così mi sono tenuta libera un pomeriggio tutto per lui. Già dal mattino era tutto pimpante:

  • Eora, per che ora ‘ndemo? Ma ‘ndemo ancùo pomeriggio? Dime ti… co ti vol… (Allora, per che ora andiamo? Ma andiamo oggi pomeriggio? Dimmi tu… quando vuoi…)”
  • ‘Ndemo per e 3, te va ben? (andiamo per le 3, ti va bene?)”
  • Ah sì sì, co ti vol, basta che ‘ndemo! (Ah sì sì, quando vuoi, basta che andiamo!)”

Alle 15 in punto era già in giardino con sotto braccio tutte le borse vuote della spesa in trepida attesa. Una volta arrivati si prende il suo carrello e tutto beato inizia a guardarsi intorno.

  • El xe grando però! Ma eà cossa ghe xe? E questo? Me ricorda un altro supermercato dove che andavimo ani fa… (È grande però! Ma là cosa c’è? E questo? Mi ricorda un altro supermercato dove andavamo anni fa)”

Non è per niente facile per lui capirsi in un posto nuovo non vedendoci, per cui ho dovuto spiegargli scaffale per scaffale, corsia per corsia, tutti i prodotti presenti. Mi aspettavo una spesa enorme, in realtà non è rimasto molto colpito dai prezzi e dai prodotti se non dalla verdura e dai detersivi. Così, dopo averlo girato molto velocemente, abbiamo pagato e siamo risaliti in macchina.

  • Ciò, un fìa ‘na deusion… comunque ti ga da andar a tor el resto de roba al supermercato vissin casa. Ti va doman che xe sabo e ghe xe casin? (Eh, un po’ una delusione… comunque devi andare a prendere il resto della roba al supermecato vicino a casa. Vai domani che è sabato e c’è casino?)”
  • Ma sì, o domani o lunedì, in fondo devo prendere proprio tre cose…
  • Ma dopo ti te ga da cambiarte de novo… no ti vol che fazemo un salto in veocità ‘desso? (Ma dopo ti devi cambiare di nuovo… non vuoi che facciamo un salto in velocità adesso?)”

E come si fa a dirgli di no? Eccoci quindi sfrecciare verso il suo supermercato di fiducia. Tra il peggioramento della sua vista, per cui da solo è pericoloso farlo andare, la seconda ondata di pandemia e il non poter andar lì in due persone dello stesso nucleo familiare, era da qualche mese che non ci andava.

Avete presente i bimbi quando li porti a fare la spesa? Uguale! Nonostante avessero cambiato la disposizione di alcuni scaffali, lì sa a memoria dove sono riposte le cose, per cui oltre ad aver controllato e chiesto quale verdura fosse più bella da prendere, per il resto era prendere prodotti e metterli nel carrello, mentre io gli facevo notare che erano tutti già state comprati nelle settimane precedenti. Dopo un continuo metti e togli, alla fine ci ho rinunciato. Era troppo contento di sentirsi finalmente libero di comprare quello che voleva.

Un po’ mi ha ricordato quella sensazione di quando da ragazza vai per la prima volta in ferie da sola e puoi finalmente comprarti quello che vuoi, che poi magari sono cose che non userai mai o non mangerai, ma le prendi semplicemente per il gusto di farlo.

In fondo anche questa è libertà, no?

Anna