Da alcuni giorni il Sior Pare era più triste e pensieroso del solito e con maggior voglia di mangiare dolci. Le feste sono sempre così quando non hai più vicino i tuoi cari. Tendono a rendere più tristi e malinconici. Non fa di certo eccezione il nostro eroe.
Il 26 ottobre avrebbe festeggiato i 54 anni di matrimonio con la Siora Mare. Negli anni scorsi in qualche modo lo avevano onorato comunque, magari portandole le pastine o una rosa in casa di riposo. Quest’anno invece rimaneva solo il vuoto.
Eccomi quindi fargli trovare delle paste per mezzogiorno.
- “Ma par stasera ti ga prenotà? ‘Ndemo da Alessandro vero? Go proprio vogia de pesse… (Ma per stasera hai prenotato? Andiamo da Alessandro vero? Ho proprio voglia di pesce…)”
- “Sì sì papà, ho prenotato per le otto e mezza…“
- “Bon bon… certo che… proprio un anno de merda… (Bene bene… certo che… proprio un anno di merda…)”
- “Perché papà?“
- “Ciò, i xe sinquantaquatro ani de matrimonio, cinquantaquattro fa merda al lotto! (Eh, sono cinquantaquattro anni di matrimonio, cinquantaquattro fa merda al lotto!)”
Dopo essersi compiaciuto per la sua battuta e mangiato le pastine inizia la sua solita tiritera, il racconto del giorno del suo matrimonio:
- “A sta ora gerimo già sposài e gerimo drìo magnar al Park Hotel… (A quest’ora eravamo già sposati e stavamo mangiando al Park Hotel…)”
- “Sì papà, lo so…“
- “Ma te go mai contà dopo che semo partìi diretti par Trieste? (Ma ti ho mai raccontato dopo che siamo partiti diretti per Trieste?)”
- “Sì papà…“
- “E che semo rimasti a pìe al confine? (E che siamo rimasti a piedi al confine?)”
- “Sì papà…“
- “Beh, tea conto eo stesso! (Beh, te la racconto lo stesso!)”
Non c’è niente da fare, lui deve raccontare ogni anno per filo e per segno come è andata la giornata e la prima parte del viaggio di nozze, è più forte di lui!
Una volta finito il racconto e rimasto sorridente immerso nei suoi ricordi, lo lascio alla visione di uno dei suoi film preferiti, Mediterraneo, sapendo già che una volta terminato avrebbe iniziato a fantasticare sulla serata che l’attendeva.
- “Ma a che ora ‘ndemo via? (Ma a che ora andiamo via?)”
- “Otto e un quarto papà, ho prenotato per la mezza.“
- “Ah, va ben va ben…“
Ore otto meno un quarto, io sono ancora in doccia, lui è già bello lavato, profumato e ben vestito.
- “Ma no ti xe ‘ncora pronta? (Ma non sei ancora pronta?)”
- “No papà… ti ho detto che partiamo alle otto e un quarto, no meno un quarto!“
- “No gavevo capìo, scusime ciò! Vabbè, me vardo “Nui e Crui” intanto! (Non avevo capito, scusami sai! Va bene, mi guardo “Nudi e Crudi” intanto!)”
Arriviamo finalmente all’Osteria, è un locale carinissimo aperto da pochi mesi dal nostro vicino di casa e dal suo socio.
- “Quindi cossa magnemo? (Quindi cosa mangiamo?)”
Gli leggo con calma il menù mentre il gentilissimo e simpaticissimo titolare ci spiega i piatti del giorno.
- “Mi go vogia de pesse, ghe sta! In onor de quea bea magnada de fritura che gavemo fato Capodistria sinquantaquatro ani fa! (Io ho voglia di pesce, ci sta! In onore di quella bella mangiata di frittura che abbiamo fatto a Capodistria cinquantaquattro anni fa!)”
Ordiniamo e intanto iniziamo a brindare con una bella bottiglia di vino bianco. Stranamente parla poco, ma è tutto sorridente mentre ripensa a quella bellissima giornata. La cena scorre via spensierata tra un piatto e l’altro. Una chiacchera con i titolari, un bicchiere di vino e finalmente il dolce e gli amari.
- “Papà che dolce vuoi? Ci sono la crostata, la panna cotta, i cantuccini…”
- “Va ben ea panna… ma come amaro? (Va bene la panna… ma come amaro?)”
- “Liquirizia, limoncello, amari, grappe…“
- “Ciò, ‘na Graspa ovviamente! Che domande! (Eh, una Grappa ovviamente! Che domande!)”
Tutto felice saluta gli osti e sale in macchina:
- ” Ma ti sa che xe stada proprio ‘na bea serata?? Gavemo magnà davero tanto ben! Abbiamo onorato ea festa dea me Chicca! (Ma sai che è stata proprio una bella serata?? Abbiamo mangiato davvero tanto bene! Abbiamo onorato la festa della mia Chicca)”
- ” Non solo la sua, anche la tua! È la vostra festa!“
- “Sì sì… e poi sarìa stada tanto contenta de magnar da Alessandro… Che bravo che xe diventà chel fìo! Dovemo tornarghe presto… anche parchè ‘desso taca ‘na festa drìo chealtra! (Sì sì… e poi sarebbe stata tanto contenta di mangiare da Alessandro… Che bravo che è diventato quel ragazzo! Dobbiamo tornarci presto… anche perché adesso inizia una festa dietro l’altra!) “
Una cosa di certo non manca per fortuna al Sior Pare nonostante tutto : la voglia di divertirsi, far festa e mangiare e bere bene!
Anna