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Lo spacciatore di fumetti

Giulia: Ciao a tutti! Benvenuti a questo nuovo appuntamento con la rubrica Piccoli Lettori… come me!

Argo: Ciao! Di che parliamo oggi?

Giulia: Lo spacciatore di fumetti è…

Argo: Fumetti?! Spacciatore?! Chi spaccia fumetti?! E perché dovrebbe spacciarli?! Non mi dire che i fumetti sono diventati illegali!…

Giulia: ARGO, Argo, Argo! Aspetta un attimo! Non avevo finito di parlare! Lo spacciatore di fumetti è un romanzo di Pierdomenico Baccalario…

Argo: Grandeee, Maestro!

Giulia: Hey, calmati!

Argo: Quindi?! Di che parla? Perché si spaccia?

Giulia: L’Ungheria è sotto il regime comunista, una forma dittatoriale a cui tutti devono sottostare: nessuna libertà di pensiero, parola o movimento. Sandor vive qui, in un palazzo malandato al centro di Budapest e una famiglia in frantumi.

La sua vita è una prigione invisibile ma opprimente, da cui può fuggire in un unico modo: tramite i fumetti. Sa che leggerli è un rischio enorme, in quanto sono banditi, e sa pure che farli circolare tra gli studenti della sua scuola lo è ancora di più; ma non può stare con le mani in mano a guardarsi rovinare la vita. Nei fumetti, viaggia in realtà proibite; si rifugia in un mondo libero e giusto, in cui i buoni vincono sempre e i cattivi perdono. E vuole regalare questa libertà “clandestina” anche agli altri, in un movimento di ribellione che imita le gesta dei suoi supereroi.

Argo: Questi ragazzi sono molto nerd!

Giulia: Sì, l’ho pensato anch’io. È quel tipico gruppo di ragazzi che vive in un mondo “a parte”, lontano dagli interessi comuni tra i loro coetanei. A mio parere, il più nerd di tutti oggi sarebbe Nikolai. Ascoltate questa descrizione: «Il mio amico era piccolino, con due grossi occhiali tenuti insieme da un giro di nastro adesivo. […] era l’amico più spigoloso e acuto che avevo. Dietro a quelle grosse lenti d’occhiale i suoi occhi erano avidi e curiosi ». Argo, hai qualcosa da dire?

Argo: Il suo modo di essere si capisce già dalla descrizione, che rispecchia perfettamente lo stereotipo del ragazzo nerd.

Giulia: Mi hai tolto le parole di bocca! A conferma della tua intuizione, scopriamo dopo che Nikolai ha una sconfinata fantasia ed è bravo a disegnare, tanto da scrivere un fumetto con Sándor. Che l’aspetto fisico rispecchi la personalità vale per tutti i personaggi.

Argo: Da soli? Ma come fanno due ragazzi a scrivere un fumetto da soli, in un’epoca in cui sono anche vietati?

Giulia: In effetti, non lo sanno neppure loro. Leggendo le componenti della squadra che ha realizzato un fumetto, si chiedono quale fosse il loro ruolo; inchiostratore, supervisore: ma a che cosa servono? «– E che cos’è un inchiostratore? Non lo sapevamo, ma non era il problema maggiore. – Supervisione: Denny O’Neil. Il problema era se questo Denny O’Neil avesse davvero la «supervisione». E che cosa riusciva a supervedere? Poteva vedere attraverso i muri?» questa è una metafora che indica la complessità del mondo degli adulti agli occhi dei ragazzi. Io lo definirei come un gomitolo, concentrato e ingarbugliato, in cui Sándor e i suoi amici stanno provando ad entrare. Però, spesso bisogna improvvisare per comprenderlo, senza raggiungere sempre l’obiettivo.

Argo: Ma, effettivamente, ci stanno entrando: l’adolescenza è l’età di passaggio tra il mondo dei bambini e quello degli adulti.

Giulia. Sì, loro stessi lo notano: «Ero cresciuto. Faticavo quasi a riconoscermi: le mie spalle si erano allargate e il torace si era irrobustito. […] Non ero più lo stesso io che conoscevo bene. Mi piacevo […] perché vedevo qualcuno in quello specchio, qualcuno di diverso da tutti gli altri». Attraverso gli occhi di Sándor ci accorgiamo della crescita fisica e psicologica di tutti i personaggi. Ciò che mette in risalto l’arco di evoluzione è soprattutto il “confronto” tra il narratore e il protagonista…

Argo: Ma come?! Non sono la stessa persona?

Giulia: ARGO! Quanto sei impaziente! Sì, corrispondono entrambi a Sándor, solo che il narratore racconta la storia molti anni dopo il suo svolgimento. È Sándor, da adulto, che racconta del sé stesso più giovane. La storia è narrata dal punto di vista di un adolescente, con i sentimenti, i problemi, e tutto ciò che riguarda questa fascia d’età; ma ogni tanto un adulto fa capolino tra le pagine, esprimendo i le sue opinioni e le sue critiche riguardo il modo di agire di Sándor “jr”. Lo stesso personaggio in luoghi e tempi diversi, e con due modi di ragionare diversi.

Argo: Se il narratore e il protagonista avessero la stessa età, Sándor sarebbe bipolare come Dr Jekyll/Mr Hyde!

Giulia: Mi hai tolto di nuovo le parole di bocca! Dunque…

Argo: Basta, Giulia, per favore! Non spoilerarci tutto!

Giulia: Oh… scusa, hai ragione. Mi stavo divertendo troppo! Va be’, significa che racconterò di nuovo tutto a tua cugina Atene…

Argo: Vero! Stavo per dimenticare che dobbiamo andare a prenderla alla stazione!

Giulia: È TARDISSIMO! Ciao a tutti!

Argo: Ciao!