Un ragazzo molto, ma molto infelice, pregava, pregava e pregava, affinché la sua condizione umana cambiasse. Pochissimi amici, latitanti, un lavoro precario, la casa distrutta da un terremoto in cui i genitori avevano perso la vita. Un monastero gli offriva ospitalità ed un pasto caldo ogni giorno. Un frate di nome Fedele gli era molto amico. Spesso lo avvicinava e parlavano.
– “Potresti prendere i voti e vivere qui, al monastero” – gli diceva spesso – “così potresti vivere insieme a noi“
– “No, non è questa la vita che voglio, sarei segregato e dovrei onorare le regole. Non ho la vostra vocazione. Io voglio vivere fra la gente, esprimermi, avere un lavoro stabile, tanti soldi, tanti amici, una ragazza, sentirmi libero di scegliere, il mio desiderio è di vivere bene.“
Il frate non poteva dargli torto. Decise di pregare per il suo infelice amico ogni sera, prima di addormentarsi. Accendeva sempre una candela per lui.
Un giorno un Angelo apparve in sogno a frate Fedele e gli diede la colonna vincente del prossimo totocalcio.
– “Con questa il ragazzo potrà avere quello che vuole, realizzare i suoi sogni, ma non sarà felice” – gli sussurrò l’Angelo
– “Grazie Angelo per avere ascoltato le mie preghiere. Il ragazzo invece sarà felice, potrà realizzare i suoi sogni. Io sono felice perché qui ho trovato me stesso e sono sicuro che lui troverà se stesso nella sua nuova vita.“
L’Angelo si congedò con mezzo sorriso scuotendo la testa e sparì nel buio della notte.
L’indomani il frate di nascosto si recò in città, entrò in una tabaccheria, prese una schedina Totocalcio. Tornò al monastero e la compilò con la colonna vincente.
– “Ecco, amico, il Cielo ha ascoltato le tue e le mie preghiere: questa schedina cambierà la tua vita, potrai realizzare i tuoi sogni e andartene da qui, anche se mi mancherai tanto. Sia fatta la tua felicità.“
– “Sicuro? Questa schedina è vincente? Non sarà tempo perso?“
– “No, i numeri me li ha dati un Angelo. Loro non imbrogliano mai. Vai, fratello, vai a vestire gli abiti della tua nuova vita e divertiti!“
– “Grazie, frate Fedele, ti sarò sempre riconoscente, Non mi dimenticherò mai di te!“
Il ragazzo andò in città e sparì per qualche giorno. Ma presto si ripresentò al monastero, destando lo stupore di frate Fedele.
– “Non ho vinto” – disse, incontrandosi col frate amico – “né il Mondo né il Cielo vogliono la mia felicità.”
Rassegnato, il ragazzo andò a mensa a consumare il pasto che gli veniva quotidianamente offerto e si ritirò nel suo piccolo alloggio. Da quel giorno non andò più a pregare.
Il frate infuriato invocò l’Angelo ripetutamente, finché una notte non gli apparve nuovamente in sogno.
– “Perché non hai esaudito il suo desiderio? Mi hai dato dei numeri sbagliati, non ha vinto. Adesso è più depresso che mai, ha perduto anche la fede! Perché hai fatto questo? Tu lo sapevi!“
L’Angelo, con un sorriso, gli rispose:
– “I numeri erano giusti, frate Fedele, ma lui ha deciso di non giocare la schedina.“
– “Cosa? Non è possibile, non posso crederci!“
– “Evidentemente ha preferito così. Preferisce essere coccolato e accudito per tutta la vita, rimanere in balia degli eventi e delle altrui decisioni, continuare a lamentarsi, piangersi addosso, suscitare compassione, piuttosto che portare il fardello di una nuova vita, con tutti gli oneri che avrebbe comportato.“
– “Ma avrebbe potuto avere tutto, realizzare i suoi sogni, sarebbe diventato ricco.“
– “Sì, ma avrebbe dovuto anche fare delle scelte difficili, assumersi delle responsabilità, gestire la ricchezza. Ha preferito invece non scegliere. Per conquistare la discesa occorre prima affrontare la salita, ma lui ha scelto la pianura.”
Quando la vita ti dà un’opportunità, coglila al volo: potrebbe non ripresentarsi più. Non indugiare sugli effetti collaterali possibili e immaginabili: ci sono sempre. Non tirarti indietro, ma rischia, buttati, azzarda. Comunque vada ne sarà sempre valsa la pena. Recita un vecchio detto cristiano: “Aiutati che Dio di aiuta”. Ed io mi permetto di aggiungere: “Oppure non lamentarti”.
Vincent
Scrittore, Musicista, Informatico