Roma, anni ’80. Un giovane trentenne appena laureato e impiegato in un’azienda di import-export realizza il sogno della sua vita: può finalmente permettersi di acquistare un’auto di classe, firmata Giugiaro, una bellissima Lancia Delta due volumi eletta “Auto dell’Anno 1980”.

Un’occasione irripetibile: una svendita totale presso un’auto concessionaria e in breve l’auto è sua, con tutti gli optional e accessori. Un’auto d’élite. Diventa subito la sua compagna di viaggio preferita, comoda, silenziosa, scattante, stabile e imponente.  Un vero gioiello. Non può fare a meno di esibirla, di esaltarne le qualità con gli amici e con le amiche. 

Quest’auto sembra respirare insieme a lui. Anthony è al settimo cielo ogni qual volta apre la portiera, chiave nella serratura, un quarto di giro a sinistra, entra, chiude senza sbattere, imbraccia il volante in assetto sportivo, mette in moto, ingrana la prima e sfreccia via, scattando in avanti con la spinta di settantacinque cavalli compressi in milletrecento cc. Poi seconda, terza, volteggiando per le strade di città con eleganza e stile, e via la quarta in rettilineo infine una riposante quinta super-moltiplicata in autostrada lo trastulla comodamente a 160 orari. Non esiste automobile migliore (per lui), né tanto meno a quel prezzo.

Passano gli anni, Anthony tradisce i segni dell’età, la sua Delta no. Sempre pulita, luccicante e messa ben a punto, motore ruggente sempre performante. Il suo grande vanto di sempre. I suoi amici, dopo anni e anni di ripetute esaltazioni, cominciano a prenderlo in giro con sempre meno velate battute e allusioni:

  • Bella la tua “nuova” auto Tony, dove si attaccano i cavalli? – dice qualcuno strizzando l’occhio
  • Comodissima, Tony, mi ricorda la carrozza di Re Umberto – avanza l’altro fingendo di nascondere una risatina
  •  Scherzi? – s’intromette un terzo –  questa ha già la manovella!
  •  Eh sì, ragazzi, è proprio un’auto di altri tempi! – risponde Anthony, per nulla infastidito, anzi, interpretando le frecciatine quali complimenti alla sua vettura – fra una decina d’anni quest’auto avrà un gran valore e potrà sfilare alle mostre di auto d’epoca. Malgrado gli anni mi dà emozioni che una scatola di latta di queste moderne non riuscirebbe mai!

Auto-convincendosi delle sue parole viene invaso da un grande timore: il suo prezioso gioiello potrebbe destare l’attenzione di ladri, in vista del suo prossimo cambio di domicilio: nella nuova abitazione non avrà un garage.

Provvede dunque a far installare un moderno e sofisticatissimo antifurto con batteria autonoma a ricarica solare e tanto di telecamera ben nascosta all’interno; può monitorare lo stato di “salute” della sua auto da un monitor nelle vicinanze ed essere avvisato via SMS in caso di tentato furto o effrazione. Costo totale: Due milioni e mezzo di lire (non è stata ancora varcata la soglia del terzo millennio). L’antifurto prevede il blocco totale del veicolo, per cui si rende necessario l’intervento del proprietario con l’apposita chiave di sblocco.

Anthony finalmente può dormire sonni tranquilli. Con gli amici non può fare a meno di osannare il suo nuovo apparato difensivo, di esaltare tanto le qualità tecnologiche quanto l’inviolabilità del suo tesoro. Gli amici, dal canto loro, cercano di fargli capire quanto siano poco interessati tanto alla sua auto, quanto ai suoi accorgimenti tecnologici a difesa del suo patrimonio mobile. Cercano di evitarlo e soprattutto evitano di finire in auto insieme a lui, costretti sicuramente a subire la sua logorroica descrizione del superbo veicolo, degli accessori e, soprattutto, dell’antifurto.

Allorché qualcuno incautamente gli domanda:

  •  Ma perché hai installato un tale antifurto? Questo tipo di auto non la ruba nessuno, ha un valore commerciale praticamente nullo!

Gli amici si affrettano ad anticipare la temibile arringa di Anthony:

  • Scherzi, Giorgio? Questa auto ha un valore storico immortale! La guidava Annibale al comando della fila di elefanti durante la Seconda Guerra Punica!
  •  È vero – aggiunge un altro – Publio Cornelio Scipione gliela comprò per ventimila sesterzi!
  • Poi la rubarono i Saraceni, la nascosero dietro una saracinesca, così è arrivata intatta fino ai giorni nostri – incalza un terzo evocando una grande risata collettiva

Anthony ride compiaciuto anche lui, ancora una volta convinto di ricevere complimenti e aggiunge bellamente:

  • Hai capito Giorgio? Adesso non avrò più una saracinesca a custodia del mio prezioso modello storico, perciò è stato necessario provvedere all’installazione di questo fantastico antifurto che…
  • Capito,  capito! – lo ferma Giorgio, pentito della domanda iniziale – è chiaro! Poiché dovrai parcheggiare all’aperto devi proteggere il tuo cimel… ehm… il tuo meraviglioso veicolo storico da possibili ingegnosi ladri!
  • (Storico d’antiquariato!) – sussurra uno degli amici ai vicini senza farsi sentire da Anthony, per non urtare la sua nota suscettibilità, suscitando ulteriori risatine nascoste

Finalmente arriva il fatidico giorno dei traslochi per il cambio di domicilio, che Anthony festeggia organizzando un rinfresco a casa nuova invitando tutti gli amici.

  • Vedete? Da questa finestra ho la visuale della strada proprio dove parcheggio, ho scelto appositamente quella piazzola: l’auto è abbastanza vicina affinché possa controllarla anche da questo monitor  – spiega Anthony durante il brindisi inaugurale
  • Così puoi anche ammirarla ogni mattino al risveglio, vero Tony?
  • Ci puoi giurare, Aristide! La visione di una perla che emerge fra tante pietre grezze non può che rinfrancare il mio spirito, come un ulivo che si erge fra le sterpaglie!
  • Un ulivo secolare direi! – sottolinea ironico Aristide suscitando le risate di tutti

La festa si conclude, gli amici se ne vanno scambiandosi fino all’ultimo qualche battuta ilare ai danni di Anthony e della sua “favolosa” quattro-ruote.

Passano giorni, settimane, qualche mese, tutto è tranquillo finché, nel bel mezzo della notte, intorno alle due del mattino, un SMS avvisa Anthony del tentativo di violazione della sicurezza della sua incomparabile automobile. Anthony si alza, va alla finestra. È buio, non si vede alcunché, la sua auto è in ombra. Il monitor non riceve alcun segnale. Panico.

Anthony è assalito dal dubbio: ci sarà ancora o non ci sarà? Si veste di corsa, corre in strada alla volta della sua Delta che, con suo grande stupore e conforto è lì parcheggiata tranquilla e apparentemente intonsa: nessun vetro rotto, nessun segno di scasso. Fa per aprirla, ma… è già aperta. Entra, sembra che sia tutto in ordine, anche se col buio riesce a vedere ben poco. Apre il bauletto lato passeggero, scorge a malapena una busta bianca sigillata. La prende, va sotto la luce del lampione, la apre, legge infine il contenuto che recita:

“Egregio signore, abbiamo preferito sottrarle il suo  fenomenale antifurto il cui valore è di gran lunga superiore al suo rottame. Dorma pure tranquillo, la sua auto è al sicuro, adesso più che mai. Buonanotte e Grazie ancora!”.

Anthony è ancora lì, basito, illuminato dal lampione. Cosa racconterà domani ai suoi amici?

Vincent

Scrittore, Musicista, Informatico