Sior Pare e le feste natalizie

Il primo Natale senza la persona che ami è sempre il più duro dicono. Il Sior Pare da un lato ci si stava già abituando essendo Siora Mare in casa di riposo già da 3 anni, ma un conto è saperla lì e magari riuscire a vederla con una videochiamata o un video mandato dagli operatori (come successo due anni fa), un altro è sapere che proprio non c’è più.

Già io non sono un’amante del Natale di per sé, quest’anno poi, presa da mille cose, ne sentivo ancora meno lo spirito. Peccato che il Sior Pare inizi a festeggiare dal 30 novembre con il suo onomastico e poi è un tutt’uno tra compleanni vari fino alla Befana. Già dal primo dicembre tutta la casa decorata con i presepi del mondo e le varie ghirlande natalizie, messo le lucine nell’albero in giardino e già si pregustava il suo solito menù luculliano.

Lo scoglio più duro del compleanno di Siora Mare era passato, il calendario dell’avvento lo aiutava nel conteggio e a rendergli la giornata un po’ più dolce, anche Natale con tutti i suoi preparativi è andato via liscio, grazie soprattutto anche alle persone che lo hanno trascorso con noi o ci hanno semplicemente telefonato. I tre giorni alle terme ci hanno fatti arrivare a Capodanno senza nemmeno accorgersene.

  • Ma doman xe l’ultimo? (Ma domani è l’ultimo dell’anno?)”
  • Sì papà…
  • E cossa magnemo? Ti ga tolto tuto? (E cosa mangiamo? Hai preso tutto?)”
  • Cosa vuoi mangiare il 31? Vuoi che cambiamo e facciamo pesce visto che ne abbiamo?
  • Sì dai… ghe sta cambiar ‘sto ano! Fasso el risotto? (Sì dai… ci sta cambiare quest’anno! Faccio il risotto?)”
  • Abbiamo salmone, i folpetti che non abbiamo cucinato alla vigilia e le schie da fare con la polenta…
  • Va ben, va ben… e il primo? Ciò, go da inissiar prima a preparar parché ti sa che go ea giornada piena! (Va bene, va bene… e il primo? Eh, devo iniziare prima a preparare perché sai che ho la giornata piena!)”

Come ogni anno, la cosa che più aspetta di queste feste è la mattina del primo dell’anno: Messa del Papa, concerto di capodanno dalla Fenice, concerto di capodanno da Vienna, giro di telefonate con i parenti e poi film Disney fino a tarda sera.

  • Eora, el primo cossa cusinemo? Fasso el brodo de carne, el zambon, i bisi… ti ga tolto i torteini?? (Allora, il primo cosa cuciniamo? Faccio il brodo di carne, lo zampone, i piselli… hai comprato i tortellini??)”
  • No papà, non li ho presi, ci sono i canederli (Trovi qui la ricetta) e facciamo le lenticchie, che no fa mai mal…
  • I cossa?? Va ben, va ben… e cossa vardemo? “Tutti insieme appassionatamente” come sempre? (I cosa?? Va bene, va bene… e cosa guardiamo? “Tutti insieme appassionatamente” come sempre?)”

Se è sempre stato importante per lui avere i programmi pronti, in questi giorni festivi lo è anche di più. Un modo anche per tenersi impegnato e allontanare la tristezza. A differenza degli altri anni la mezzanotte l’aspettiamo su da me. Nonostante le ordinanze di divieto di esplodere botti e simili, è dal mattino che continuano a sentirsi esplosioni che nemmeno in guerra e io ho appena adottato un quarto gatto che mi è caduto dal tetto in terrazzo. Meglio stare con loro e rassicurarli.

  • Ma ti ga porta su el pan col ton? E ‘na bottiglia de spumante? Dai che bisogna festeggiar sto ano novo! (Ma hai portato su il panettone? E una bottiglia di spumante? Dai che bisogna festeggiare questo anno nuovo!)”

Lui si piazza con la sedia a 10 centimetri dal televisore e continua a guardarsi il film, controllando ogni cinque minuti l’orologio per vedere quanto manca alla mezzanotte. Dopo aver cantato, come sempre, “Edelweiss” ed essersi commosso, eccolo pronto:

  • Eora, quanto manca? Ti giri su rai uno? O dove i fa el conteggio… canae sinque? Dai dai! E ea bottiglia? Xe pronta? (Allora, quanto manca? Giri su raiuno? O dove fanno il conteggio… canale 5? Dai dai! E la bottiglia? È pronta?)”
Sior Pare canta Edelweiss

Dopo essersi mangiato la sua fetta di dolce e bevuto il suo bicchiere di Ribolla eccolo già pronto per andare a letto:

  • Ciò, xe tardi e doman go da alsarme presto per far tutto in tempo per el Papa e i concerti! (Eh, è tardi e domani devo alzarmi presto per fare tutto in tempo per il Papa e i concerti!)”

Anche il primo giorno dell’anno prosegue come da copione tra una cantata, una telefonata dei parenti e qualche cartone animato Disney in sottofondo. La settimana ricomincia all’insegna della normalità, finalmente torna il campionato e la programmazione delle giornate è più o meno quella di tutti i giorni. Peccato che la Befana cada di venerdì, facendoci perdere il conto dei giorni:

  • Ma ancùo che giorno xe? No xe sabo? Ah no… xe venare giusto… quindi ea Juve zoga doman? No ancùo? Quindi ‘ndemo a vedar che i bruza ea vecia al parco? (Ma oggi che giorno è? Non è sabato? Ah no… è venerdì giusto… quindi la Juve gioca domani? Non oggi? Quindi andiamo a vedere che bruciano la vecchia al parco?)”

Figuriamoci se il Sior Pare può perdersi un’altra occasione per far festa! Soprattutto se ci può arrivare semplicemente attraversando la strada a piedi! Eccolo quindi girare tra le bancarelle chiedendomi di ognuna cosa vende, in qualche modo riesco a trascinarlo via senza fargli comprare nulla, tanto il suo premio lo avrà ugualmente: un bel bicchiere di vin brulè caldo appena fatto e una frittella alla crema. Ora può tornare a casa tutto sorridente:

  • Ghe voeva ‘sto giretto, stasera se vardemo un altro Disney e anca par sto ano e feste xe finìe! (Ci voleva questo giretto, stasera ci guardiamo un altro film della Disney e anche per quest’anno le feste sono finite!)”