Doggy bag, contro lo spreco alimentare

Slow Food Italia da anni si batte contro lo spreco alimentare, una vera e propria piaga sociale, economica e ambientale – che a livello globale si traduce in un terzo del cibo prodotto che viene gettato via, in un contesto che vede un miliardo di persone soffrire la fame – e guarda con favore a tutte le iniziative finalizzate a ridurlo.

«Come consumatrice, avere la possibilità di portare a casa gli avanzi è un atto di buon senso e di rispetto verso il cibo – dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia –. Adottare un meccanismo che consenta la più ampia diffusione della doggy bag negli esercizi pubblici, purché pensato in modo da non gravare sulle spalle dei ristoratori, è positivo, tuttavia insufficiente se pensato da solo. Lo spreco a tavola si combatte prima ancora di mettere le gambe sotto a un tavolo in un’osteria, in una pizzeria o in un ristorante. Lo si combatte attraverso l’educazione alimentare, comprendendo il valore del cibo, il modo in cui viene prodotto, confezionato, venduto e distribuito e scegliendo di conseguenza. Un impegno, quindi, che riguarda tutta la filiera, e che è possibile solo attuando interventi decisi a livello politico e gestionale». 

Un compito, quello di educare all’alimentazione, che secondo Slow Food tocca direttamente anche i ristoratori: accogliendoci nei propri locali, attraverso i piatti che propongono, possono e devono divenire veri e propri educatori al gusto.

«Valorizzando le filiere di approvvigionamento locali, promuovendo un consumo consapevole delle risorse, privilegiando ingredienti di stagione e preparazioni che esaltino la fantasia e l’estro in cucina nell’utilizzare anche ciò che comunemente è considerato scarto: dal quinto quarto alla carota non perfetta» conclude Nappini. 

L’ABC della conservazione per dire addio allo spreco alimentare

“Certamente non buttiamo il frigorifero ma il suo contenuto sì, commenta Slow Food. Secondo una stima di febbraio 2023 dell’Osservatorio Waste Watcher International, lo spreco domestico di ogni italiano è di poco meno di 30 kg l’anno (il contenuto, in chilogrammi, di un frigorifero di medie dimensioni) per l’equivalente di 6 miliardi e mezzo di euro.

“La piaga dello spreco alimentare nasconde e porta con sé altri sprechi invisibili: quello dello sfruttamento di suolo e acqua per la produzione e lo smaltimento di cibo inutilizzato oltre al consumo di energia, ancora per la produzione e lo smaltimento. Pensate che circa l’8-10% delle emissioni globali di gas serra sono associate al cibo non consumato (UNEP Food Waste Index Report 2021).

Diminuire lo spreco è una necessità impellente alla pari della necessaria transizione verso un’agricoltura rispettosa del suolo e della transizione ecologica. L’obiettivo Onu di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030 non è lontano: la sfida si può vincere e le tendenze sembrano confermarlo. E i dati di gennaio 2023 pubblicati dall’osservatorio Waste Wathcer ci dicono che gettiamo circa il 12% in meno rispetto alla medesima indagine del 2022. Tra pochi giorni Waste Watcher pubblicherà il nuovo report italiano che mostrerà le nuove tendenze del 2023 in tema di spreco alimentare.

Fare la spesa con consapevolezza, senza rincorrere l’offerta, comprare di stagione e locale è sempre molto giusto, ma non è sufficiente se poi lasciamo l’insalata in frigo ad appassire o ci dimentichiamo la marmellata dietro ad altri mille barattoli”.

I consigli di Slow Food per conservare gli alimenti freschi in frigorifero: ogni ingrediente al suo posto

Frutta e verdura

“Se è facile intuire che frutta e verdura sono da riporre negli appositi cassetti – con l’accortezza di disporre al fondo i prodotti più pesanti e meno soggetti ad ammaccature – non sono altrettanto scontati alcuni trucchetti per regalare alla frutta e agli ortaggi qualche giorno in più. Se le carote perdono ogni croccantezza e vitalità possono essere resuscitare: basta pulirle e conservarle per mezza giornata in frigorifero completamente immerse nell’acqua.

La frutta, poi, è importante disporla stesa e il più possibile distanziata sul suo ripiano o cassetto per evitare ammaccature e sviluppo di marcescenze. Lo stesso vale anche per i funghi di cui inizia ora la stagione.
I sacchetti migliori per frutta e verdura sono quelli di carta o microforati, che ne permettono la traspirazione evitando problemi di umidità e muffe”.

L’insalata

“Anche lei va nel cassetto più basso insieme a frutta e verdura. Inoltre, l’insalata ha la fobia dell’aria, le fa lo stesso effetto delle carote. Per tenerla croccante la soluzione migliore è sciacquarla, asciugarla bene e chiuderla in un sacchetto o in un contenitore nel modo più ermetico che vi riesce”.

La carne e il pesce

“Il ripiano subito sopra i cassetti di frutta e verdura è la parte più fredda (circa 2 °C), è qui che vanno conservati i cibi più facilmente deperibili, come carne e pesce.

Assicuratevi poi di sistemare la carne in contenitori idonei provvisti di coperchio o ben chiusa nella pellicola, perché eventuali succhi rilasciati non contaminino altri alimenti. Per lo stesso motivo i cibi crudi vanno sempre tenuti separati da quelli cotti”.

Salumi e uova

“Dove riponete salumi e uova? È possibile che abbiate sempre sbagliato. Infatti, il posto giusto per salumi, affettati e uova è il ripiano mediano (ebbene sì, le uova non vanno nell’anta laterale)”.

E gli avanzi?

“Gli avanzi non si buttano, questo è certo! Quindi anche a loro possiamo trovare uno spazio nel nostro frigorifero: la stessa mensola mediana di salumi e uova è adatta anche ai cibi cotti e avanzi di vario tipo. Ricordate di riporli in contenitori ben chiusi e trasparenti così che siano facilmente visibili e sia difficile dimenticarvene. Un altro trucco per avere ben chiaro il contenuto dei contenitori è usare delle etichette per scriverne il contenuto, sarà impossibile ignorarli”.

I formaggi

“Saliamo di livello e scopriamo che i ripiani superiori sono perfetti per ospitare yogurt, formaggi e latticini. Ebbene sì, il latte non va riposto nell’anta del frigo ma in questo spazio. Per questo molti nuovi frigoriferi hanno ormai uno spazio per le bottiglie anche a quest’altezza”.

E l’anta?

“Sull’anta laterale la temperatura può andare dai 10° ai 12°C, ecco perché questo spazio è adatto a quegli alimenti che necessitano solo di una leggere refrigerazione, come burro, bibite, salse e condimenti vari”.

Chi prima entra prima esce.

“Gli alimenti più vecchi e i prodotti con la scadenza più breve e prossima vanno posizionati davanti. Renderli visibili e subito accessibili aiuta a limitarne lo spreco”.

Le conserve

“Le conserve sono le nostre migliori amiche nella lotta contro lo spreco alimentare. Le nostre nonne lo sapevano molto bene. Conservare sott’olio o sott’aceto permette di allungare la vita della verdura di mesi. È come usare la magia senza ricorrere alla magia, solo sapere popolare e tradizioni”.

Il congelatore

“E per tutto il cibo che non riusciamo a consumare c’è il congelatore! Ricordate però di sbrinarlo una volta l’anno per evitare un dispendio energetico maggiore e inutile”.

La freschezza è (anche) una questione di tecnologia

“Alcune apparecchiature ci possono essere alleate per conservare al meglio gli alimenti prolungandone la vita ed evitando gli sprechi. Un esempio sono i frigoriferi Liebherr, distribuiti in Italia da BSD, storico partner degli eventi di Slow Food. La tecnologia BioFresh mantiene la freschezza più a lungo, grazie agli speciali cassetti Safe dove la temperatura è di poco superiore a 0 °C e il livello di umidità è ideale: più elevato per frutta e verdura e più basso per carne e latticini. Nella serie Peak, la gamma di punta di Liebherr, la funzione HydroBreeze produce una nebbiolina fredda che si posa delicatamente su frutta e verdura mantenendone idratazione e croccantezza, mentre il cassetto BioFresh Fish & Seafood Safe può essere impostato alla temperatura di -2 °C per conservare correttamente pesce e frutti di mare. Da sempre Liebherr pone la massima attenzione anche ai consumi energetici, per questo nei combinati e congelatori dotati di tecnologia NoFrost il vano resta sempre privo di ghiaccio e non occorre mai sbrinare manualmente”.