La Basilica di San Marco e la sua gestione

La Basilica di San Marco è senza dubbio l’edificio più rappresentativo di Venezia. Dalle origini e fino alla fine del XVIII secolo San Marco è stata cappella ducale ed è perciò segnata dalla secolare storia civile e religiosa della Serenissima. Solo dal 1807, per volere di Napoleone Bonaparte, fu passata dallo Stato alla Chiesa, divenendo Cattedrale della diocesi veneziana.

È un organismo vivente, in continuo mutamento lungo i secoli della sua storia: nella sua forma attuale fu innalzata a partire dal 1063 e fu consacrata l’8 ottobre 1094, quando il corpo dell’Evangelista – nell’828 trasportato a Venezia da Alessandria D’Egitto – venne definitivamente deposto in un’arca marmorea collocata nella cripta, in corrispondenza all’altare maggiore.

Nei primi decenni del XIII secolo l’immagine della Basilica subì modifiche sostanziali: le facciate furono interamente ricoperte di marmi policromi e le cinque cupole furono sormontate da cupole lignee rivestite di piombo. Anche ogni periodo successivo lasciò importanti segni, che contribuiscono a creare una summa singolarissima di preziosi e straordinari elementi artistici.

Mosaici: la cupola della genesi

La Basilica di San Marco è stata realizzata e conservata dai Procuratori di San Marco, la più alta magistratura della Repubblica Serenissima, che gestiva tutte le proprietà del Doge. Dopo la caduta della Repubblica Serenissima (1797) e la parentesi napoleonica, sotto il governo austriaco (1815-1866), la conservazione fu gestita da una Imperial Regia Commissione, che fu direttrice dei lavori fino al 1853, quando il ruolo fu affidato all’ing. Giovanbattista Meduna, che lo mantenne fino alla morte nel 1887.

La Procuratoria è l’ente cui compete la tutela, la manutenzione e il restauro della Basilica. Inoltre persegue, senza ingerenza nei servizi di culto, finalità di promozione e valorizzazione della Basilica Cattedrale di San Marco.

Gli eventi di acqua alta di questi ultimi anni hanno lasciato un segno non solo sui marmi, i mosaici, le strutture della Basilica, ma rappresentano anche un punto di svolta per gli interventi di manutenzione e tutela. Lo splendore della Basilica di S. Marco, consacrata nel 1094, è giunto sino a noi perché la chiesa è stata oggetto di continua cura in tutti questi secoli. Ora i cambiamenti climatici e globali ci pongono davanti a nuove sfide.

L’opera della Procuratoria di S. Marco è mirata a contrastare e ridurre al massimo il ‘naturale’ degrado del bene; ma di fronte a pressioni che mai prima d’ora la Basilica ha subito, anche le attività manutentive dovranno essere adeguate. Non si tratta solo di porre mano a interventi urgenti ed irrinunciabili, ma di avviare e dare vita a un programma di ampio respiro, capace di guardare anche a medio e a lungo termine. Un programma che verrà definito e concordato con gli organi deputati alla tutela, ma che vuole essere anche condiviso da tutta la comunità, cittadina, nazionale ed internazionale, cui l’immenso patrimonio culturale e spirituale della Basilica di S. Marco, in diverso modo, appartiene.

Per regio decreto, la fabbriceria che gestisce la Basilica di San Marco assume il nome antico di Procuratoria ed i componenti del Consiglio sono chiamati Procuratori. Svolgono il loro mandato triennale (rinnovabile), non retribuito, come volontari e in assenza di conflitti di interesse.