La Fabbrica del Rinascimento

Alla metà del Cinquecento Vicenza, fra le aree più dinamiche in Europa per la produzione e il commercio della seta, conosce una sorprendente trasformazione, diventando una capitale della cultura grazie al progetto della cosmopolita nobiltà cittadina, che investe e scommette sulla visione di un gruppo di giovani artisti. 

Sono il genio dell’architettura Andrea Palladio, i pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano e il grande scultore Alessandro Vittoria. A legarli è la passione per l’arte nuova nutrita dall’Antico, nata nella Roma di Michelangelo e Raffaello, quella che Vasari definirà la “maniera moderna”, la cui forza permetterà loro di scardinare i modelli tradizionali dominanti a Venezia, insieme alle suggestioni offerte da artisti quali Giulio Romano e Parmigianino.

La rassegna ricostruisce questo straordinario periodo, cinquant’anni di vita artistica nella Terraferma veneta, dal 1550 alla fine del secolo. Attraverso più di 80 opere, molte delle quali inedite, provenienti da prestigiosi musei quali il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, le collezioni di Birmingham Museums Trust, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, i Musei Vaticani, la Galleria Borghese, il percorso indaga i meccanismi di produzione e i processi creativi che si celano dietro i capolavori, raccontando il loro “making of”, la loro fase di realizzazione, individuando coordinate materiali e storiche entro cui sono stati concepiti.

A tal fine molte opere sono accostate, per la prima volta, ai loro modelli d’ispirazione, ai disegni e bozzetti che le hanno “prefigurate”, alle riproduzioni dello stesso soggetto realizzate dall’artista.

È il caso dei due dipinti “gemelli” con l’Adorazione dei Magi di Jacopo Bassano, provenienti dalle collezioni Birmingham Museums Trust e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, che per la prima volta sono posti l’uno di fianco all’altro. Analogamente, la Giuditta con la testa di Oloferne di Veronese, in prestito da Palazzo Rosso di Genova, viene messa accanto al suo bozzetto che ne costituisce l’ispirazione, ritrovato al Museo Soumaya di Città del Messico e presentato per la prima volta in Europa.

Uno dei più stupefacenti disegni al mondo di Parmigianino proveniente dal Tyler Museum di Haarlem, Sacra Famiglia con due santi, viene messo in dialogo con il dipinto di Veronese che ne è ispirato, la Madonna col Bambino tra i santi Caterina d’Alessandria e Pietro, dalla collezione del Museo civico di Palazzo Chiericati di Vicenza.

Lungo il percorso è possibile entrare nella bottega degli artisti e ammirare il quadro circondati dalle statue, dai gessi e dai disegni rappresentati nel dipinto stesso: è il caso dello splendido Ritratto d’uomo, verosimilmente il pittore Antonio Aliense (1556-1629), di Palma il Giovane, in prestito dalle collezioni Birmingham Museums Trust. Attorno al dipinto sono esposte le opere in esso rappresentate: il disegno di Bassano, Vitellio Grimani, dal Louvre di Parigi, posto accanto al busto omonimo proveniente dal Museo di Scienze Archeologiche e d’arte di Padova, il Galata in atto di cadere, dal Museo Archeologico di Venezia, il San Sebastiano di Vittoria dalla chiesa di San Francesco della Vigna di Venezia e lo Studio di un torso antico di Palma il Giovane, dall’Accademia di San Luca di Roma.

Non mancano confronti tra i processi creativi propri a scultura, pittura e architettura con l’individuazione di rilevanti analogie, ad esempio, nel metodo di lavoro di Veronese e Palladio, con uno sguardo sinottico originale sulle tre arti.

Grazie alla collaborazione con un team di specialisti di storia economica, sarà possibile soffermarsi anche su un aspetto generalmente meno noto, legato al valore pecuniario dei capolavori.

Nel Cinquecento la nascita del collezionismo e del mercato dell’arte modifica profondamente le modalità produttive delle botteghe. Una ricerca approfondita permetterà di conoscere i prezzi delle opere esposte, paragonandoli agli oggetti della vita quotidiana di allora, con risposte che perlopiù contraddicono la nostra sensibilità attuale: uno dei dipinti più belli ed originali della pittura del Cinquecento, Ritratto di due cani legati a un tronco di Jacopo Bassano, in arrivo dal Louvre di Parigi, ad esempio, valeva solo il doppio di un paio di guanti maschili e oltre settecento volte meno della splendida croce di cristalli di rocca incisi di Valerio Belli per papa Clemente VII, in prestito dai Musei Vaticani.

Accompagna la mostra il catalogo edito da Marsilio Arte con i saggi dei curatori Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Mattia Vinco e di diversi studiosi, quali Linda Borean, Howard Burns, Marcella De Paoli, Francesca Del Torre Scheuch, Edoardo Demo, Barbara Furlotti, Florian S. Knauß, Germano Maifreda, Paola Marini, Giulio Ongaro, Luca Siracusano.

La mostra è promossa dal Comune di Vicenza in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; la promozione e l’organizzazione sono curate da Marsilio Arte. La rassegna è parte di un più ampio progetto culturale di valorizzazione della città di Vicenza, candidata a Capitale italiana della Cultura nel 2024, e di rilancio della Basilica Palladiana, destinata a ospitare esposizioni di rilevanza internazionale.