Le persone perfette

Sinossi

Fleur è una giovane stilista parigina, trasferitasi da poco a New York. È fidanzata con il modello Victor Beaumont anche se, colpevole la distanza, si ritrova a passare tutto il suo tempo libero con Adam. Il rischio di un triangolo amoroso, purtroppo, non è l’unica cosa in cui Fleur è inconsciamente invischiata: la situazione precipita quando si accorge che nessuno pare essere chi sembra e un uomo in moto le punta una pistola addosso…

Recensione

“Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono”: mi è piaciuta tanto che me la sono addirittura tatuata sulle costole.

Fleur, la protagonista di questo romanzo, si presenta così al lettore: citando l’aforisma di Aristotele con cui il suo fidanzato, Victor, l’ha conquistata. Peccato che questa frase non sia davvero del filosofo greco: è questa la prima bugia di cui Fleur scopre di essere stata vittima e che ha condizionato la sua vita.

Perché Fleur è una ragazza molto talentuosa, anche intraprendente, ma straordinariamente ingenua: se Victor le dice che questa frase è di Aristotele, si fida e se la fa addirittura tatuare, non le passa neanche per la testa di andare a verificarne l’autenticità, salvo poi scoprire che la cultura filosofica del suo fidanzato ha basi un po’ deboli, da tuttologo del web più che da studioso. L’episodio è emblematico: dalla scoperta di questa menzogna, che, se vogliamo, può anche farci sorridere ‒ma a lei no, perché Fleur si è innamorata dell’aspetto “colto” di Victor‒, la nostra protagonista si rende conto che quella che credeva essere la realtà è ben diversa da come appariva; che molte delle persone che contano nella sua vita le hanno nascosto verità importanti.

Questa presa di coscienza cambia tutto: all’inizio della narrazione Fleur è una ragazza insicura, del tutto dipendente dal giudizio altrui e dagli psicofarmaci, a cui ricorre quando l’ansia della vita quotidiana diventa per lei insopportabile, ma quando rischia la vita e capisce che quella che stava mettendo in scena era una rappresentazione in cui faceva più da comparsa che da protagonista, riesce a tirare fuori le unghie e a rivelarsi una vera combattente.

Mi piace, Fleur.

Mi piace perché è spontanea, perché non vede la malizia, la malvagità, perché è fragile. E mi piace quando decide di riprendere in mano le redini della sua vita, di andare fino in fondo, incurante dei rischi, ma sempre fedele a sé stessa e al suo animo cristallino.

Fleur è la voce narrante di questa storia.

Attraverso i suoi occhi viviamo le situazioni che vive lei e la narrazione al presente ci dà la sensazione di contemporaneità, di essere lì insieme a lei.

La lettura è molto scorrevole e piacevolissima, confesso di aver terminato il romanzo in un solo pomeriggio.

La definizione del genere è interessante: si apre come un romance ma poi si intreccia con una trama thriller. Quella che intriga il lettore e che risulta essere la vera protagonista è comunque la storia d’amore, sebbene a tinte giallo-rosa, e la leggerezza della prosa dell’autrice è il valore aggiunto che permette alla narrazione di dipanarsi senza intoppi.

Claudia Cocuzza