Angeli e Demoni

Giulia: Ciao a tutti! Benvenuti a questo nuovo appuntamento con la rubrica Piccoli Lettori… come me!

Argo: Ciao a tutti! Finalmente! Giulia, era da un po’ che non ti facevi sentire. Perché?

Giulia: Sai, Argo: sono le ultime settimane di scuola prima dell’estate ed è in questo periodo che si concentrano le verifiche e le interrogazioni finali di ogni materia. Oltre agli impegni scolastici ed extrascolastici, che occupano gran parte del mio tempo, sto svolgendo un’attività molto faticosa destinata alla nostra rubrica.

Argo: Ovvero? Dicci tutto!

Giulia: Sto leggendo la pentalogia – raccolta di cinque romanzi – di Dan Brown che vede come protagonista di ogni volume il professor Langdon.

Argo: Mhhh… Dan Brown…mi suona familiare.

Giulia: Daniel Gerhard Brown, conosciuto come Dan Brown, è uno scrittore statunitense. Prima di diventare uno dei più acclamati autori di thriller, Brown è stato un insegnante di inglese all’università e storico dell’arte. Da quest’ultimo incarico ha origine il personaggio più famoso creato dall’autore: Robert Langdon, professore di storia dell’arte presso l’università di Harvard e nuotatore provetto, dotato di un acuto intuito e perspicacia. Dan Brown ha venduto più di duecento milioni di copie dei suoi romanzi, tra cui figurano Crypto, Angeli e demoni, La verità del ghiaccio, Il simbolo perduto, Inferno, Origin e Il codice da Vinci.

Argo: Il codice da Vinci, il bestseller più letto in Italia nel 2004.

Giulia: Io ho da poco finito di leggere Angeli e demoni, il primo romanzo della pentalogia formata da Angeli e demoni, Il codice da Vinci, Il simbolo perduto, Inferno e Origin. È di questo che parleremo oggi.

Argo: Siamo tutti orecchie.

Giulia: Premessa: tutti i luoghi e le opere d’arte citate in questo romanzo sono realmente esistenti, come indicato nella dichiarazione dell’autore. Gli Illuminati sono stati una società segreta nata in Baviera nel XVIII secolo. Era costituita da uomini di scienza che lottavano contro la Chiesa, considerandola una violenta barriera al progresso culturale. In risposta, il clero li marchiava a fuoco, prima di ucciderli barbaramente, per poi esporli come monito per le strade di Roma. Langdon è massimo esperto dell’argomento e, come tutti, considera gli Illuminati una setta da molto tempo disciolta. Ma… se non fosse davvero così? Svegliato in piena notte, messo a forza su un prototipo di aereo iperveloce a idrogeno liquido e portato dagli Stati Uniti in Svizzera, il professore è costretto a esaminare il corpo di Leonardo Vetra, orribilmente mutilato e marchiato a fuoco con il simbolo degli Illuminati. La causa dell’omicidio potrebbe essere stato il sogno di conciliare scienza e fede, alla cui realizzazione Vetra lavorava da sempre. Per gli scienziati del CERN – l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare – di Ginevra questo era un pesante oltraggio. Langdon si ritrova così a correre per le strade di Roma alla ricerca di quattro cardinali mancanti al conclave che si sta svolgendo, mentre un’arma letale, frutto degli studi di Vetra, minaccia di far esplodere lo Stato Pontificio. Ad affiancare il professore c’è Vittoria Vetra, la figlia adottiva dello scienziato.

Argo: Bene, cos’hai da dirci?

Giulia: In questo romanzo ho trovato l’occasione, che aspettavo da molto, perfetta per parlarvi di un archetipo.

Argo: Cos’è un archetipo?!

Giulia: In narrativa, gli archetipi sono “modelli” di personaggi che svolgono una funzione ben preciso. Sono comuni e riconoscibili in tutte le storie, qualunque sia il loro genere, e un personaggio può incarnarne più di uno nel corso della narrazione.

Uno dei sette archetipi più frequenti, di cui avremo modo di parlare nelle prossime settimane, è lo Shapeshifter, ovvero il mutaforma. Agli occhi del lettore, questi personaggi cambiano una o più volte aspetto, nel ruolo di buono o cattivo, provocando grande turbamento. È un amico che diventa nemico o un nemico che diventa amico. Il suo compito è quello di ingannare l’eroe, depistarlo, seminare sospetti, incertezze e discordia e rallentare la narrazione. Esso è la principale fonte di sconvolgimento psicologico del protagonista, nonché mezzo di crescita personale dello stesso.

Spesso un mutaforma si riconosce da cambiamenti fisici o emotivi.

Argo: Da ciò posso già dedurre che questo romanzo provoca molta suspense. L’autore sfrutta qualche altra tecnica per aumentare l’effetto?

Giulia: Sì. Tra tutte, è molto evidente il cliffhanger, la tecnica cinematografica e letteraria che consiste nell’intrecciare le varie trame di una storia, troncandone una nel momento clou dell’azione per continuarne un’altra. In pratica, è quando, in un romanzo, un capitolo che mostra una scena viene troncato all’apice della suspense. A esso segue un altro capitolo focalizzato su una scena diversa, che verrà interrotto a sua volta nello stesso modo. Così, il lettore, o lo spettatore, avrà la curiosità impellente di passare al prossimo capitolo, o episodio, per conoscere il continuo della storia.

Argo: Ricordo, ce ne avevi già parlato. E cosa ci dici riguardo al narratore?

Giulia: Il narratore è in terza, con focalizzazione interna variabile. Significa che ogni scena è focalizzata su uno specifico personaggio, di cui conosciamo pensieri, emozioni e sentimenti, e attraverso i cui occhi vediamo la storia. Non tutte le scene sono focalizzate sullo stesso personaggio, ma, a turno, il narratore ci “mostrerà” il punto di vista di tutti.

Argo: Wow!

Giulia: Amici, credo di aver già detto abbastanza. Non mancate ai prossimi appuntamenti!

Argo: Ciao!