La funzione del cibo per la medicina olistica

Lo so che ve l’ho già detto qualche articolo fa, ma ve lo ripeto: Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e che la vostra medicina sia il cibo.

L’ha detto Ippocrate nel IV secolo a.C., ma ne sono certa: se non l’avesse detto lui o qualcun altro prima di me, l’avrei detto io.

Secondo una tradizione olistica consolidata da millenni nella cultura orientale, lo stato di benessere o di malattia dell’uomo è strettamente correlato all’interazione di più aspetti, ovvero il modo in cui ci si predispone ad affrontare la vita (atteggiamento mentale) e la cura del corpo (attività fisica, stile di vita e alimentazione).

Anche nel mondo occidentale l’alimentazione non è il semplice atto di fornire all’organismo i nutrienti che gli consentono di sopravvivere, ma è carico di una simbologia più complessa: rappresenta un momento di socialità, di condivisione e di convivialità. Inoltre, al cibo spesso associamo inconsciamente delle emozioni: può consolare, gratificare o, al contrario, punire.

Questa premessa per dirvi che, nonostante i ritmi frenetici a cui la società ci costringe, dobbiamo riuscire a restituire al rito del pasto l’importanza che si merita sia in termini di rilevanza sociale, quindi per il nostro benessere mentale, che di finalità terapeutica, in prevenzione (mantenimento delle condizioni fisiologiche) ma anche a supporto di eventuali terapie farmacologiche in atto.

Ritornando in modalità post festività natalizie e ricollegandomi alla ricetta che oggi la mia amica Alessandra Collodel ci presenterà nella rubrica Bon Appétit, vorrei parlarvi delle proprietà antiinfiammatorie e detossificanti di alcuni alimenti. Mi riferisco soprattutto agli ortaggi di stagione a foglia verde (bietole, rucola, lattuga, cavolfiori, broccoli, cicoria, cavolo cappuccio, cetriolo, carciofi) che hanno un’azione detox perché stimolano la funzionalità epatica e agevolano il lavoro dei reni e degli altri organi emuntori.

Gli ortaggi a foglia verde infatti sono ricchi in clorofilla, una molecola complessa che è in grado di legare efficacemente le tossine presenti nell’organismo e favorirne l’eliminazione attraverso reni e intestino. L’ideale è consumare queste verdure a crudo o dopo cottura a vapore, in maniera da beneficiare il più possibile dei nutrienti in essi contenuti ed evitarne la dispersione nel liquido di cottura.

I broccoli, insieme a limoni, pompelmi, aglio e cipolla, contengono inoltre bioflavonoidi, molecole in grado di catturare i radicali liberi responsabili dei processi di invecchiamento e dell’insorgenza o dell’esacerbazione dello stato infiammatorio dell’organismo.

Sono inoltre un’ottima fonte di:

  • vitamina C, che ha funzione immunostimolante, antiossidante e cicatrizzante grazie alla sua azione a sostegno della produzione di collagene;
  • vitamine del gruppo B, che partecipano a numerosi processi metabolici e intervengono nella trasformazione di ciò che mangiamo in energia;
  • provitamina A, ovvero il precursore della vitamina A, che agisce analogamente alla vitamina C a livello dei processi di riparazione cellulare e di cicatrizzazione tissutale ma è utile anche a sostegno della corretta funzionalità visiva e della formazione di ossa e denti;
  • Sali minerali, quali ferro, potassio, calcio, selenio e zinco, le cui funzioni sono così tante da non poter essere tutte elencate, ma basti pensare che partecipano a tutte le reazioni metaboliche come coenzimi e singolarmente hanno peculiarità indispensabili, come il calcio per contrattilità muscolare, la funzionalità cardiaca e la salute delle ossa, il ferro per il trasporto di ossigeno, il selenio e lo zinco come immunostimolanti e antiossidanti e il potassio in tutte le reazioni biochimiche in cui la cellule producono molecole a rilascio energetico.

Quello che vi consiglio è il consumo regolare di frutta e verdura di stagione, possibilmente a km zero, in modo di godere di ciò che la terra ci regala al pieno delle potenzialità legate alla corretta stagionalità e non allo sfruttamento e all’artificiosità.

Cioè, la pesca e l’albicocca hanno il colore e il sapore del sole; in inverno mangiate le arance, non fate gli schizzinosi ché ormai neanche le donne incinte fanno i capricci.

Dal mio angoletto è tutto, alla prossima settimana.

Dr.ssa Claudia Cocuzza