L’importanza di dormire bene

Dormire è una funzione fisiologica indispensabile per la sopravvivenza, come respirare e mangiare.

È un atto che accomuna tutti gli esseri viventi e la sua carenza è associata a stati di malessere via via crescente quanto più grave è la perdita di ore di sonno.

Devo dire che, purtroppo, la mia esperienza al banco nell’ultimo anno e passa mi permette di dire che sempre più persone lamentano disturbi del sonno, a volte addirittura insonnia.

È ovvio che la serenità mentale sia alla base della possibilità di godere di un sonno tranquillo e riposante, ma spesso, al di là di specifiche contingenze, è il ritmo della società contemporanea a entrare in contrasto con quello atavico denominato “sonno/veglia”, quell’orologio biologico che è regolato da sistemi neuro-ormonali a cui non interessa se la sera è l’unico momento che abbiamo per fare attività fisica o per leggere le mail, perché dà l’input al nostro cervello di spegnersi nonostante i nostri impegni da smaltire.

Ci sono infatti delle condizioni che disturbano l’addormentamento e che ci impediscono di sfruttare l’effetto rigenerante del riposo notturno: tra queste, appunto, tutta una serie di attività che, svolte nelle ore serali, hanno un effetto eccitante che va in contrasto con la necessità che il nostro organismo ha di mettersi in standby, quali l’attività fisica, l’uso di dispositivi elettronici ˗ in particolare a essere incriminate sono la luminosità del display e le onde elettromagnetiche emesse˗ e i pasti troppo abbondanti, che occupano l’apparato gastrointestinale in una digestione molto impegnativa.

Eppure dovremmo fare di tutto per poter sfruttare appieno le ore di riposo notturno, perché, anche se non ce ne accorgiamo, in quelle ore tutto il nostro corpo lavora: vengono messi in atto tutta una serie di processi di riparazione dai danni subiti nel corso della giornata˗ imputabili principalmente ai vari tipi di stress a cui siamo sottoposti- che evitano l’instaurarsi di processi infiammatori da cui poi scaturiscono varie patologie note come sindromi metaboliche.

Per esempio, vi siete chiesti come mai quando non siamo perfettamente in forma, ad esempio abbiamo preso un’influenza, il nostro corpo ci chiede di dormire? Il motivo è proprio perché durante il sonno l’organismo predispone i processi di riparazione che favoriranno la guarigione.

Quindi, durante le ore di sonno è come se il nostro corpo andasse in officina a farsi dare una controllata e una sistemata, evitando di lasciarsi logorare dall’usura dello stress quotidiano, ma non solo: il cervello ripercorre l’intera giornata, cancellando le informazioni superflue e memorizzando solo quelle importanti; fa una specie di backup, in sostanza, liberando spazio da file inutili.

Detto questo, se anche perdiamo una sola notte di sonno, adesso capiamo perché per tutta la giornata successiva non riusciamo a concentrarci e a svolgere attività anche poco impegnative.

Allora, come possiamo favorire un corretto riposo notturno?

Scordatevi lo Xanax, il vostro farmacista non ve lo darà mai senza che vi siate consultati con uno specialista.

Iniziamo con il metter in pratica un “rituale” del sonno: cena leggera, al bando attività stressanti per il corpo o per la mente nelle ore serali, orari regolari, cioè cerchiamo di cenare e andare a letto, bene o male, sempre alla stessa ora.

Se poi vogliamo un aiuto naturale, possiamo ricorrere a rimedi a base di erbe officinali, in varie formulazioni, dalla tisana, alla pastiglia, alle gocce: passiflora, lavanda, verbena, melissa, valeriana, camomilla e biancospino hanno tutte un’azione rilassante che può essere utile allo scopo.

Per questa settimana la nostra chiacchierata si chiude qui.

#prendetevicuradivoi

Dr.ssa Claudia Cocuzza