Solo

Solo, nonostante la follia delle strade romane. Solo, avvolto nel silenzio dei pensieri e con un solo occhio a tenere la strada sotto controllo. Solo, chiuso nei miei pensieri rapidi veloci caotici contigui senza punteggiatura, una sorta di monologo di Molly Bloom a velocità doppia.

Improvviso il rientro nell’attualità del momento, della vita che ti circonda nel bene e nel male.

Un marciapiede poco distante: pedoni, carrozzine, malefici monopattini e ciclisti contromano che ti guardano con occhi di sfida. Vita di tutti i giorni che ti scorre davanti senza soluzione di continuità, umanità varia della quale sai nulla e, in fondo, nulla vuoi sapere. Umanità senza colore né distinzione di razza, colore, religione. Umanità e basta.

E mentre l’unica cosa che mi passa per la mente guardando quello che mi circonda è un liberatorio “E ’sticazzi” vi ho visti!

Mano nella mano, vicini come non mai, le dita dell’uno strette intorno a quelle dell’altra, i vostri sguardi fissi sulla strada davanti a voi, soli ma uniti come due anime perfettamente accordate.

Vi ho visti! Tu con i tuoi perfetti baffi sale e pepe, i tuoi soliti occhiali di metallo, antichi ma perfettamente consoni a quello che sei; Tu, col tuo passo leggero e i capelli di un caldo, scuro rosso rame, un convinto piccolo sorriso fissato sulle labbra e la gonna al ginocchio.

Ho frenato e ho distolto lo sguardo per poi tornare a guardare di nuovo. No, impossibile, è un’allucinazione a colori! Eppure vi ho visti, caspita, altro che se vi ho visti.

Sicuri e determinati come sempre, il passo tranquillo lungo quel marciapiede illuminato dal sole o da un lampione o solo dalla mia mente. Non saprei.

Vi ho visti e ho provato a chiamarvi, ho urlato dentro di me “Mi mancate!” guardatemi, giratevi solo per un istante solo per dirmi che ci siete ancora in un modo o nell’altro.

Ma la vostra strada era dritta e liscia e perfetta. Forse per un minimo istante vi siete girati l’uno verso l’altra ma tutto quello che avevate da dirvi era lì, in quelle mani che si stringevano senza alcuna intenzione di lasciarsi.

Papà, mamma, vi ho visti passeggiare su un marciapiede di Roma, ma probabilmente della mia mente. Non credo di aver mai avuto la sensazione concreta di qualcosa che si avvicina spaventosamente a un infinitesimale lampo di felicità.    

Grazie per avermi fatto credere che vivere in eterno è, perché no, possibile.     

ec