Il viaggio delle pietre
L’India e le sue gemme

L’Asia viene considerata il paese della spiritualità e l’India il paese delle gemme. In India esiste un’intera dottrina, il “Ratnapariksa“, tutta dedicata ai cristalli.

L’Ayurveda, sacro testo indiano, spiega che il potere curativo delle pietre si esplica quando, dopo averle bruciate, se ne ingeriscono le ceneri (naturalmente la nostra medicina considera nociva tale pratica). È importante sottolineare che ancora oggi la medicina ayurvedica viene studiata in molte università ed esercitata negli ospedali.

In India, le pietre vengono utilizzate anche come potenti amuleti e come portafortuna. Per questo motivo sia le donne sia gli uomini hanno l’abitudine di indossare gioielli.

Ovviamente, visto che si parla di India, anche alle pietre viene attribuita una casta di appartenenza, secondo le direttive dell’Induismo. La casta, definita in base alla forma, alla purezza e alla brillantezza delle gemme, influisce direttamente sui loro poteri. Quanto più una pietra è perfetta, tanto maggiore sarà il suo potere benefico, e una pietra particolarmente imperfetta potrà addirittura nascondere poteri malefici e danneggiare chi la possiede.

Probabilmente, il motivo che più ha contribuito all’usanza, maschile e femminile, di indossare pietre e gioielli, è l’influenza che queste hanno sui chakra, i punti del nostro corpo che ricevono e trasmettono energia e che sono molto sensibili alle vibrazioni emesse dai cristalli.

La Cina e la Giada

Considerata il Paese della giada, la Cina è la nazione più popolosa del mondo. Una pietra, la giada, che veniva impiegata come oggetto magico già molti secoli prima di Cristo perché era considerata l’incarnazione dello Yang, la forza attiva e maschile dell’Universo, complementare allo Yin, forza passiva e femminile.

L‘imperatore aveva l’abitudine di ingoiarla, dopo averla polverizzata, per entrare in contatto con gli spiriti. La giada veniva intagliata per realizzare oggetti rituali, vasi cerimoniali, amuleti, e strumenti musicali che accompagnavano cerimonie sacre. Serviva anche per creare ornamenti che identificavano il rango di appartenenza e le mansioni dei dignitari di corte. Veniva anche impiegata nei riti funebri, posata sopra il corpo del defunto perché si pensava evitasse la decomposizione, in attesa che arrivasse il momento della resurrezione.

Il Giappone e le sue pietre

In Giappone pietre e cristalli si trovano in abbondanza, essendo un Paese di origine vulcanica, e la cultura giapponese ne ha sempre tenuto conto. Tuttavia l’ascetismo ha imposto la regola che l’uomo non debba modificare la struttura delle pietre perché la divinità non riuscirebbe ad entrare in contatto con forme manipolate dall’uomo.

Perciò le pietre vanno conservate intatte. A volte le pietre vengono incastonate in statue commemorative che rappresentano le divinità, ma nella maggior parte dei templi giapponesi, vengono eretti monumenti realizzati con pietre riposte semplicemente una sopra l’altra, senza modificarne la forma originale.I

I Giapponesi considerano il diamante la pietra più sacra perché rappresenta Buddha. L’oro, la giada, il cristallo di rocca, il lapislazzuli, l’agata, oltre alla madreperla e al corallo sono gli altri minerali a cui viene riconosciuta un’importanza sacra.

Uno degli esempi più caratteristici del culto giapponese per le pietre sono “i giardini zen” dei monasteri buddisti. Si tratta di superfici quadrate o rettangolari, dove attorno a pietre di grandi dimensioni, viene sparso un fondo di sabbia bianco, rastrellato per formare figure geometriche, curve oppure sentieri che circondano le pietre e che costituiscono i “loro punti fermi”, chiamati ancoraggi.

Sembra che non ci sia nulla di più rilassante della contemplazione di un giardino zen, una vera e propria opera d’arte rasserenante per lo spirito in un mondo, come quello in cui viviamo, dominato dallo stress.

I Maori e la loro Sacra Pietra

Una varietà di giada, la Nefrite, viene considerata “pietra sacra” presso i Maori della Nuova Zelanda. Questo minerale duro e compatto, di colore verde scuro, veniva impiegato già nella preistoria per costruire armi, nella convinzione che la robusta natura della pietra avrebbe aiutato a sconfiggere i nemici.

Oggi la nefrite viene usata soprattutto per realizzare statuette e oggetti vari in gran parte per il mercato del turismo, tutta via i Maori non hanno perso il rispetto per questa pietra e per il suo antico potere.

Maura Luperto