Nettuno e i fattori generazionali

Come si può parlare del caos se non diventiamo noi stessi uno degli elementi inafferrabili che lo compongono, partendo da un punto preciso o da una situazione ben definita, ma senza sapere dove ci condurrà, per giungere al nulla, o ritrovarsi a confronto con la nozione vertiginosa e inconcepibile dell’infinito?

Perché le caratteristiche proprie di Nettuno, secondo le definizioni date dagli astrologi all’inizio del XX secolo, quando la psicanalisi e la psicologia facevano i primi passi, ci spingono ai limiti della follia, o ci sprofondano, a volte, in zone dove la ragione e la coscienza sono sommerse, sepolte, annientate.

Nettuno genera una specie di dilatazione, di esagerazione, di esacerbazione, d’aberrazione della coscienza che, nel peggiore dei casi, priva l’individuo del discernimento, della lucidità, della misura, e nel migliori casi, rivela veri doni di chiaroveggenza, un’ispirazione magica e un’immaginazione intuitiva senza limiti.

Nettuno non è il pianeta di nessuno, gli astri appartengono solo a se stessi, o forse a un livello di coscienza che ci sfugge, ma che può essere reale quanto la realtà che percepiamo. Nettuno non è altro che un simbolo che contiene indicazioni precise, relative alla costituzione fisica e metafisica, ovvero alla costituzione corporale e psicologica dell’essere umano.

Non dobbiamo mai dimenticare che la visione mitica e simbolica della realtà di questo mondo da parte degli antichi non è assolutamente diversa rispetto all’interpretazione scientifica che ne viene data oggi. Se si accettasse, non si avrebbe più bisogno di vivere tra due mondi, passando dall’uno all’altro, scegliendo a volte l’uno a volte l’altro, e, indipendentemente dagli estremi in cui ci si pone, non riuscendo mai a trovare punti di riferimento sufficientemente solidi, profondi e generosi per concepire e capire la realtà di questo mondo così com’è, cioè mutevole, in costante evoluzione e nel contempo immutabile, ripetitiva e conservatrice. Si tratta, infatti, di uno dei grandi principi della vita e, allo stesso tempo, del suo estremo paradosso, quello che spinge a prendere coscienza che qui nulla cambia, ma tutto è in perpetuo movimento.

Gli antichi avevano colto questo concetto, ovvero che trasformazione è ciò che non muta. Se si fissa un corso d’acqua o il cielo senza muoversi si può intuirne il significato. Continuità nella trasformazione: è questo il significato che gli astrologi hanno attribuito a Nettuno.

Ciò si rivela nelle grandi correnti di pensiero che collegano gli individui.
L’insieme di valori materiali e morali dipende in gran parte dal fatto che siamo in tanti a pensare le stesse cose, provare le stesse sensazioni e ciò indipendentemente dal fatto che siamo diversi gli uni dagli altri. Questo è il fattore generazionale. Tutti i bambini nati tra gennaio 1984 e gennaio 1998 avevano Nettuno nel segno del Capricorno. Quindi, studiando le caratteristiche del Pianeta in quel segno si può prevedere quali saranno le tendenze religiose, spirituali, filosofiche che influenzeranno le idee degli individui che avranno circa 50 anni nel 2040.

Il grande principio a cui corrisponde Nettuno è quello della trasformazione, che richiede mutamenti costanti e un’evoluzione perpetua.

Maura Luperto