I miei amici batteri

Dopo tutta queste settimane di quarantena ho bisogno di scrivere qualcosa controcorrente.

Sono preoccupato perché questo COVID ha lasciato una pesante eredità, non solo economica, ma anche psicologica: vedo la paura tra la gente, vedo che l’epidemia ha turbato pesantemente la nostra psiche, erigendo barriere pericolose tra di noi, barriere non solo fisiche, barriere che portano all’incomprensione, al fraintendimento, alla paura.

Appunto: paura di tutto ciò che non conosciamo e che magari non vediamo.

Una regressione “infantile” collettiva ci ha costretti nelle nostre dimore “utero”, ricondizionandoci e alterando la nostra percezione dell’altro, del diverso. Anche in questi giorni, nonostante non sia più obbligatorio, vedo circolare persone con guanti e maschere: la cosa mi rattrista perché una nuova barriera è stata eretta nella loro mente.

L’eccesso di igiene coseguente a queste paure è altrettanto pericoloso per la nostra salute, non solo mentale, dell’assenza di igiene. Nessuno ha il coraggio di dire che questa barriera tra noi ed il mondo dei batteri e dei virus è comunque destinata al fallimento?

Un mondo asettico è praticamente impossibile da ottenere perché il costo economico ed ecologico che dovremmo sostenere è molto alto.

Perché i batteri sono versatili, si sanno adattare, in certi casi riescono persino a resistere alle profilassi igieniche e alle disinfezioni. Ma soprattutto perché i batteri fanno parte del nostro mondo da sempre, da quando siamo nati. Disinfettare in eccesso implica alterare un sistema molto delicato su cui si basa anche la nostra salute.

Anche lo yogurt è composto da batteri; il vino e la birra sono prodotti da fermentazione, molti formaggi vengono volutamente fatti colonizzare da batteri e muffe per ottenere il loro sapore caratteristico… e la cioccolata? Non esisterebbe senza il contributo dei batteri.

Il 90% delle cellule che compongono il nostro corpo non è di origine umana. Sono batteri, virus, muffe, funghi che trovano posto in varie parti, ma principalmente nel nostro intestino.

Da sempre conviviamo con questi microorganismi, la stragrande maggioranza dei quali è nostro amico, lavora per noi, ci fa vivere.

Quando assumiamo medicinali, soprattutto antibiotici, quando utilizziamo disinfettanti con troppo zelo, di fatto stiamo rovinando l’ecosistema del microbiota che è il nostro patrimonio, la nostra vera ricchezza in salute.

Microbiota? Microbioma? Cosa sono, che significano queste strane parole? Fino a qualche decennio fa i microorganismi non erano ancora considerati nell’ecosistema del nostro corpo, ora i biologi ed i medici hanno capito, ad esempio, che il microbiota intestinale, ossia l’insieme dei batteri che abbiamo in pancia, è a tutti gli effetti un organo fondamentale per la nostra vita, grazie al quale riusciamo ad assorbire molti micronutrienti dal cibo che ingeriamo (vitamine), fondamentali per la nostra salute. Se non impariamo a curare i nostri amici batteri la qualità della nostra vita, la forza stessa del nostro sistema immunitario, decadono pesantemente.

Altro che mascherine e guanti, altro che disinfettanti a base idroalcolica!

Per approfondire la tematica suggerisco la lettura del libro della dottoressa Michela Trevisan, il Manuale dei cibi Fermentati da cui ho imparato moltissime cose, comunque conto di tornare sull’argomento perché è la chiave per poter condurre una vita sana, molto lunga e praticamente libera da farmaci.

Concludo con una esortazione: riappropriamoci di questa parte della nostra natura, impariamo a conoscere i nostri amici batteri.

HGD