La Mille Miglia, l’impresa di Andrea Vesco e Fabio Salvinelli nella corsa più bella del mondo

Per il secondo anno consecutivo la 1000 Miglia riaccende i motori alle porte dell’estate. Da mercoledì 15 a sabato 18 giugno, 425 vetture straordinarie hanno fatto rivivere il mito della Freccia Rossa sulle strade d’Italia attraversando circa 250 Comuni per quasi 2000 chilometri in quattro giorni.

Oggi l’arrivo all’Autodromo Nazionale di Monza per il rush finale. Tra le curve di Lesmo e la Variante Ascari sono state disputate le ultime Prove Cronometrate dell’edizione 2022, il momento clou che conferma o rivoluziona la classifica prima del definitivo Controllo Orario di Brescia.

L’approdo di 1000 Miglia sul Circuito cade in concomitanza con il MiMo, la seconda edizione del Milano Monza Motor Show iniziata il 16 giugno che si concluderà domani.

Precedute dal Ferrari Tribute e dalla 1000 Miglia Green, le auto storiche, poi seguite da 1000 Miglia Experience, hanno fatto il loro ingresso sul tracciato originale dell’Autodromo di Monza per le Prove Cronometrate.

Un passaggio che ad ogni occasione rinnova il legame tra la Freccia Rossa e uno dei luoghi di culto dell’automobilismo italiano.

Tripletta di Andrea Vesco e Fabio Salvinelli

Gli occhi erano tutti puntati sul campione in carica Andrea Vesco, trionfatore nel 2020 e nel 2021, chiamato a sfatare il tabù del non c’è due senza tre. In trentanove rievocazioni, infatti, solo Giuliano Canè era riuscito a trionfare per tre volte consecutive, dal 1998 al 2000.

Da Luciano Viaro, “fermato” da Bruno Ferrari dopo i successi del 2007 e 2008, allo stesso Vesco, che nel 2019 si è arreso a Juan Tonconogy dopo le vittorie del 2017 e 2018, nessuno era più riuscito a centrare il tris.

Fino a oggi, quando l’equipaggio numero 46, a bordo della Alfa Romeo 6C 1750 Super Sport Zagato del 1929, ha conquistato il tanto agognato triplete.

La rievocazione della 1000 Miglia e l’Autodromo di Monza sono legati a doppio filo fin dall’edizione 2015, quando la gara fece il suo ingresso nel Circuito per la prima volta nella storia.

Fu un passaggio simbolico e a suo modo storico. La leggenda narra infatti di una presunta rivalità tra l’Automobile Club di Brescia e Monza dovuta proprio alla nascita dell’Autodromo, costruito in Brianza a pochi mesi dal primo Gran Premio d’Italia disputato nel settembre del 1921 sul circuito stradale di Montichiari.

Una delle ipotesi più accreditate è che la 1000 Miglia stessa sia stata, nel 1927, il modo bresciano per riappropriarsi dei riflettori che dal 1922 erano puntati su Monza.

In questi quattro giorni gli equipaggi sono stati impegnati in un tragitto di oltre 2mila chilometri, da Brescia a Roma e ritorno, attraversando alcune delle località più belle e suggestive d’Italia in un concentrato di emozioni e bellezza. 

A fare da apripista, il ciclista Sonny Colbrelli, a bordo dell’OMnumero 1000, fermatosi a Ferrara: “Quando i miei compagni di squadra stranieri hanno saputo che avrei partecipato alla 1000 Miglia mi hanno tempestato di telefonate, a riprova di quanto la corsa sia amata nel mondo – rivela il ciclista bresciano, vincitore nel 2021 della leggendaria Parigi-Roubaix –. Oltre alla bellezza delle macchine ho apprezzato l’entusiasmo della gente e ho toccato con mano il ritorno alla normalità dopo anni difficili: vedere tante persone scattare foto e salutare le auto è stato il segnale più bello. Non nascondo che un giorno mi piacerebbe vivere la 1000 Miglia da concorrente. Per ora ho avuto l’onore di farla da apripista, in futuro chissà”.