Tre passi per un delitto

Giada Colonna, ventottenne collezionista d’arte, giovane bellissima e colta ma anche opportunista e corrotta, viene trovata morta nel suo appartamento in un elegante quartiere di Roma. Il commissario, Davide Brandi, incaricato delle indagini, cerca di non lasciarsi coinvolgere emotivamente dal caso e soprattutto dalla vittima che anche da morta esercita su di lui una fortissima fascinazione. Inizia dunque la sua investigazione alternando rigore scientifico e il fiuto naturale che gli è connaturale.

“Le accademie insegnano che nel mondo reale esiste sempre, inderogabilmente, un principio di causa ed effetto […] Ma è proprio per questo che so che le nozioni delle quali sono imbevuto[…] non saranno mai, da sole, sufficienti a sbrogliare la matassa. Esiste qualcosa che nessuna accademia, nessun master, per quanto condotto da menti eccelse, potrà mai insegnarti”

 Elementi contrastanti che tuttavia lo portano a incentrare i suoi primi sospetti su Marco Valerio Guerra, l’amante della vittima, un potente e spregiudicato imprenditore, proveniente da antica nobiltà romana ma decaduta.

“ Fino a mio nonno si viveva nel molto che arrivava dalle vaste tenute ma […] mio nonno giocava. E perdeva.”

Spietato negli affari e intelligentissimo, Guerra ha costruito un’immensa fortuna calpestando morale e sentimenti, però adesso nella sua  senilità ha perduto la testa per una donna più giovane di lui e ne soffre terribilmente.

“Mi vidi con i suoi occhi: un vecchio sotto la luce di un lampione. I pochi capelli spettinati; la pelle del volto biancastra segnata dalle rughe profonde di una nuova, terribile debolezza.”

Anna Carla Santucci, la donna che ha sposato con un matrimonio di convenienza per la sua intelligenza vivace ma soprattutto perché erede del “re dei cessi”, un commerciante romano sanguigno diventato ricchissimo per la sua astuzia, è il terzo personaggio intorno al quale ruota la vicenda.

 “È stato il nome dei Guerra a cambiarmi davvero la vita, cancellando con un colpo di spugna le mie origini agli occhi della Roma che conta. E consentendo a Remo Santucci di uscire dal settore servizi igienici per approdare all’edilizia d’alto rango. Ma c’è un’altra verità, che io amo ricordare a me stessa: senza di me l’impero costruito da marco Valerio in tutti questi anni non avrebbe la stessa forza.”

Guerra si autoaccusa del delitto:

“La stavo aspettando- sussurra- solo mi domando: perché ci ha messo così tanto tempo?

Brandi però non è del tutto convinto che l’uomo stia dicendo la verità. E qui ci fermiamo per dirvi che il resto della vicenda, sebbene i punti di vista e le parole dei tre protagonisti siano discordanti tra loro, passo dopo passo  condurrà  alla soluzione del caso con un finale davvero sorprendente.

Si è soliti dire: “a quattro mani” ma in Tre passi per un delitto di mani ce ne sono sei. Il giallo, impostato secondo una struttura tripartita, avvalendosi di una narrazione attenta e dettagliata a livello psicologico e descrittivo, alterna gli interventi dei tre personaggi che vi appaiono nei classici ruoli del commissario, dell’amante della vittima, della moglie legittima. A tre noti giallisti il compito di aver dato loro parola. Parliamo di Cristina Cassar Scalia, che con sensibilità squisitamente femminile ha interpretato e rappresentato il punto di vista di Anna Carla Santucci. Di Giancarlo De Cataldo, che ha adoperato la sua penna per esternare i pensieri e descrivere le azioni del commissario Davide Brandi. Di Maurizio De Giovanni, abile cesellatore della complessa indole di Marco Valerio Guerra. Ne vien fuori un esperimento ben riuscito ma anche un giallo atipico dal punto di vista narrativo dato che la vicenda oltre che sull’azione, si basa soprattutto sulla narrazione di fatti, anche di quelli non del tutto pertinenti al delitto. Fatti che permettono di capire, se non del tutto, almeno in parte il vissuto dei tre personaggi, il contesto in cui agiscono, gli obiettivi che intendono perseguire, le verità gelosamente custodite. E tuttavia piccoli frammenti di esse, passo dopo passo, (i tre di cui parla il titolo) confluiranno nella ricostruzione univoca di quanto accaduto.  

Maria Lucia Martinez

Tre passi per un delitto di Cassar Scalia, De Cataldo, De Giovanni. Einaudi.