È solo una lettura

È banale da dire, ormai, che tramite i libri si possa viaggiare ovunque e si possa essere chiunque.

Sono le frasi fatte che si sentono ripetere a chi piace leggere.

“Perché leggi?”, probabilmente ci si sentirà rispondere in uno di questi modi: “Per viaggiare in posti nuovi e meravigliosi”, “Per vivere una nuova vita e un’avventura”, “Per imparare e ampliare la mia cultura”.

Talvolta leggere è un modo per estraniarsi dalla realtà, altre solo un obbligo scolastico, ma in quest’ultimo caso viene meno la denominazione di lettore, perché “lettore” non è solo chi legge, ma chi lo fa abitualmente e con una certa dose di volontà, che vada oltre l’intenzione di prendere un buon voto.

Spesso chi dà una delle risposte sopra elencate, a sua volta si sente dire “Ma è solo un libro!”, con l’interlocutore che lo guarda a occhi sgranati, quasi sotto shock.

Un mucchio di pagine, magari pure ingiallite e consunte, che ti dà qualche tipo di emozione? Inaudito! Le emozioni si provano nella vita reale, mica nei o per i libri!

Certo, poi dipende dal genere, finché è per la propria cultura forse si viene anche guardati con ammirazione, ma se poi si pronuncia Romance, ecco che torna divampante l’indignazione.

Inoltre, potremmo dire che l’indignazione per un genere o per un altro dell’interlocutore non lettore è proporzionale all’età di chi legge. 

“Dovresti ampliare i tuoi orizzonti” è detto allora, col naso arricciato quasi si stesse sentendo una certa maleodorante fragranza di ignoranza.

E tutto perché si sta leggendo un genere anziché un altro, quando ognuno di essi, a proprio modo, ha qualcosa da donare.

Non esistono generi che non siano validi, perché ciascuno, anche in base alla propria situazione di vita (e non all’età), assume un senso.

Categorizzare qualcosa come “lettura di serie B” solo perché non tratta un tema “meritevole” come la fisica quantistica, è come dire che esistono esseri viventi di serie B nella catena alimentare. Illogico, perché tutto e tutti sono propedeutici all’andamento del mondo come oggi lo conosciamo.

È esagerato da dire se si parla di libri?

Forse sì, probabilmente no: leggere, qualsiasi sia il genere, amplia la mente perché dà di sicuro un punto di vista diverso da quello che si ha, o approfondisce aspetti di un qualcosa o persino di noi stessi che prima non si conoscevano. 

Senza quei generi diversi, senza punti di vista diversi, tutti saremmo la fotocopia gli uni degli altri, conosceremmo le stesse cose, saremmo ignoranti sulle stesse materie.

Finché una lettura è in grado di appassionare o di far apprendere, non è “solo una lettura”.

Silvia Costanza Maglio