Pietre di salute

Paracelso affermava che la medicina si praticava… “in herbis, in verbis et in lapidibus“, cioè con le erbe, le parole e le pietre. Fin dai tempi più antichi era dunque riconosciuto il potere terapeutico delle gemme, dei cristalli. Via via però il loro utilizzo è scivolato sullo sfondo di una medicina che non comprendeva più i nessi profondi tra l’uomo e la natura e anche questi presidi sono stati dimenticati.
Da un po’ di anni, con il fiorire di un rinnovato interesse verso una medicina diversa, dove l’uomo viene visto come un microcosmo all’interno del macrocosmo Natura, anche il potere curativo delle pietre è tornato alla ribalta.

E allora rubini, smeraldi, quarzi….vengono letti come “anime”, come corrispettivi analogico-simbolico di parti del corpo, come condensatori e trasduttori di energie sottili che riarmonizzano i nostri squilibri energetici.
Tra noi e le pietre è possibile instaurare un rapporto di “amicizia” di comprensione e di scambio reciproco.
Da questo scambio scaturisce l’energia che ci riporta e ci mantiene in pieno benessere psicofisico.
Nelle diverse parti del mondo da sempre le pietre hanno avuto un valore particolare. Gli sciamani le usano per diagnosticare le malattie e per curarle, ma anche per divinare il futuro è per comprendere difetti e pregi della personalità. In Nepal ricorrono alla turchese per assicurarsi una crescita felice, sia fisica che spirituale; in Africa il corallo rende fertili le donne, in Perù lo smeraldo evita gli aborti.

C’è un’antica conoscenza sulle pietre, tramandata soprattutto oralmente, riscontrabile in qualsiasi parte del mondo. Ed è davvero curioso come in luoghi lontanissimi nel tempo e nello spazio i cristalli, se pur utilizzati nei modi più disparati, vengano universalmente riconosciuti come potenti ricetrasmittori di energia. La cristallo terapia parta appunto da questo principio di base secondo cui i cristalli sono in grado di catturare energia e di trasmetterla alle varie parti del corpo. I metodi di cura però differiscono notevolmente. In genere il metodo curativo più diffuso è quello di discipline quali lo yoga o l’ayurveda che abbinano i cristalli ai centri di energia o chakra. Oppure ai punti di agopuntura. Meno utilizzato è il metodo di diagnosi e cura degli sciamani basato soprattutto sull’intuizione. Però da questo si possono ricavare metodologie psicologiche molto interessanti che coinvolgono direttamente il paziente nella cura e sono pertanto in linea con tutte le medicine che privilegiano il rapporto medico paziente. Comunque al di là del metodo utilizzato, gli strumenti di tutti i cristalli terapeuti sono i cristalli naturali.

Conoscere la natura delle pietre è quindi di estrema importanza per l’operatore che oggi deve affrontare un mercato in cui i trattamenti, le imitazioni e le sintesi sono all’ordine del giorno. Non tutti i mezzi usati per abbellire le gemme al fine di aumentarne il valore possono essere infatti tollerati in cristallo terapia: per esempio la tendenza troppo ricorrente ad intensificare il colore di topazi azzurri e acquemarine tramite bombardamento, ossia di colpirle con particelle nucleari creando nel reticolo cristallino un centro di vuoto da cui si irradia il colore, interrompe lo scorrere regolare e continuo dell’energia all’interno del cristallo; la tinteggiatura di pietre porose come il lapislazzulo e la turchese può essere effettuata con sostanze tossiche.
Più complessa e direi quasi intrigante è la questione delle sintesi, cioè di quei prodotti di laboratorio che hanno le stesse caratteristiche dei corrispondenti naturali. Le sintesi presentano infatti composizione chimica, colore e struttura cristallina identiche alle gemme che imitano e sono in grado di trasmettere energia in modo del tutto uguale, ma non possiamo dimenticare che nella storia della loro evoluzione manca del tutto l’impronta della natura: la loro memoria parla di forni fatti di materiale refrattario o di crogiolo di platino.

Le gemme naturali raccontano storie millenarie di un mondo sotterraneo dove tutti gli elementi fondamentali, fuoco, acqua, aria e terra, hanno concorso alla loro formazione. La nascita di un cristallo è una magia della natura che l’uomo può solo tentare dì imitare, ma la copia, si sa, non offre mai gli stessi messaggi che trasmette l’originale.

Maura Luperto