O scendiamo tutte in campo o non scende nessuna

Si attendeva per oggi la decisione del Consiglio Federale per il prosieguo o meno del campionato di calcio femminile di Serie A. Nel primo pomeriggio  arriva la decisione ufficiale di sospendere definitivamente il campionato 2019/2020. Scudetto non assegnato nonostante la Juventus che vanta numerosi punti di vantaggio. Per i restanti verdetti viene seguito il famoso algoritmo usato per il calcio maschile, per cui Fiorentina in Women’s Champion League e Orobica e Tavagnacco retrocesse in serie B. Promosse dalla Serie B Napoli e San Marino Academy. Questa mattina, intanto, le calciatrici della nostra Serie A si erano unite in un comunicato sottolineando la loro volontà ad avere le giuste tutele e opportunità.

La situazione del campionato di calcio femminile è rimasta in stallo da marzo. Solo Juventus, Milan e Sassuolo hanno avuto la possibilità di ricominciare ad allenarsi in sicurezza e questo ha portato a una situazione chiaramente difficile per il proseguimento del campionato previsto per luglio. Nonostante manchino solo 6 giornate alla fine dello stesso, e i 700.000 € stanziati dal Fondo Salva calcio della Figc da dividere tra tutte le 12 squadre partecipanti (cifra irrisoria rispetto a quelle assegnate a Serie B e Lega Pro maschile), è parso chiaro da subito come fosse impossibile per la quasi totalità delle società attenersi ai protocolli sanitari e organizzativi per potersi allenare e poi giocare in sicurezza. La proposta poi fatta dalla Federazione di giocare playoff e playout per decidere vincente del campionato, posti in Europa e retrocessioni è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso. Solo sei squadre su dodici potevano ricominciare a calcare il campo. E qui la presa di posizione delle calciatrici:

“O scendiamo in campo tutte o non ci scende nessuna. Tutte devono essere in grado di lottare per i propri obiettivi, oppure devono tutte mettere un punto su questa stagione e prepararsi per la prossima partendo dalle stesse condizioni.
Quello che appare in sintesi ai nostri occhi è che il nostro sistema va riformato. È tempo di decidere quale direzione dobbiamo prendere perché situazioni simili non sussistano più. Siamo le calciatrici della Serie A Femminile, si parla di noi e delle imprese della Nazionale di cui alcune di noi fanno parte e che sentiamo nostra. Ma è ora di garantire le giuste tutele a tutte quante, uno status da professioniste e condizioni reali di professionismo.”

È stata forse persa un’occasione, come commenta La Presidente della Divisione Calcio Femminile Ludovica Mantovani, in ogni caso, ora le società si potranno riorganizzare e iniziare a preparare la prossima stagione con i giusti tempi.