In viaggio con Siora Mare
  • Dove xe to Mare? (Dov’è tua madre?)”
  • Ea tua… ‘desso vado torla… (La tua… adesso vado a prenderla…)

Come ho scritto molte volte, noi veneziani siamo molto particolari. Nella mia famiglia poi abbiamo un senso dell’umorismo, misto ironia e sarcasmo che rasenta a volte il macabro. Se non la “buttiamo in vacca” non siamo contenti. Di certo, poi, abbiamo anche un attaccamento per la nostra città natale e un campanalismo senza pari.

Molte volte con Siora Mare parlavamo anche di cose pratiche e distanti come il suo funerale. Così, ridendo tra una battuta e l’altra, come se stessimo parlando di che film guardare alla sera.

  • Quindi, dove ti vol andar co ti mòri? (Quindi, dove vuoi andare quando muori?)
  • Varda, par mi ti me pol butar anca nel Canal dei Marani, basta che sia Venexia! Tera, in cheba, dove che ti vol. Basta che ti spendi el manco possibie e sopratuto no par fiori che no i serve a niente! (Guarda, per me mi puoi buttare anche nel Canale dei Marrani, basta che sia Venezia! In terra, nel loculo, cove vuoi. Basta che spendi il meno possibile e soprattutto non per fiori che non servono a niente!)”

Una volta mancata è stato abbastanza semplice organizzare il tutto. Dal suo pezzo della Bibbia preferito (1Giovanni 4,7 -16), alla bara e soprattutto alla sepoltura. Che Venezia sia.

Questa scelta ne ha, per forza di cose, determinata un’altra: cremazione. Sarebbe stato troppo complicato post funzione andare fino in cimitero a San Michele in Isola. Il Sior Pare, però, non ne era molto convinto.

  • Ma ti xe sicura che ea voeva esser cremada? (Ma sei sicura che voleva essere cremata?)”
  • Lo preferiva, e poi… qual era il soprannome di Siora Mare?
  • Darth Vader?
  • Eh, e come lo hanno seppellito?
  • I eo ga bruzà.
  • Ecco, vedi? Tutto torna

L’unica cosa che non avevamo calcolato è che ora ti consegnano le ceneri alle Onoranze Funebri e sei tu a doverle portare in cimitero.

Io non so quanto voi siate pratici del viaggio per andare a San Michele. Innanzittutto bisogna arrivare a Piazzale Roma in bus, macchina o treno. Dopodichè bisogna prendere il vaporetto che va a Murano. Il tutto il giorno dopo Pasquetta, con ancora il boom dei turisti.

Prima tappa Pompe Funebri. Mi consegnano l’urna dentro ad una borsetta. Io mi immagino già perdere pezzi per mezza città. Salgo in macchina, la posiziono in maniera sicura dietro e via verso Venezia. Parcheggio e mollo la borsetta un attimo al Sior Pare:

  • Toh, ciapa ea Mama. (Toh, tieni la mamma)”
  • Ea xe izièra, no pensavo! Che comodo! (È leggera, non pensavo! Che comodo!)”
  • Bon, dammela va…

Con un braccio tengo lui, nell’altro ho la borsetta a tracolla con Siora Mare dentro. Il viaggio è un continuo scambiarsi battute su chi ha la mamma e dove. Arriviamo finalmente in cimitero dove ci aspettano i vari parenti veneziani. Saluto tutti e appoggio la borsetta sulla panchina. In attesa che arrivino gli incaricati per la sepoltura. Intanto si siedono anche i più anziani.

  • Anna, ma te la portano loro?
  • No, ci siete seduti in parte! Salutate Siora Mare!

Sguardi sconvolti e seguiti da risata generale. Iniziano a passarsela e a chiaccherarci.

In momenti così duri ci vuole anche leggerezza. Siamo tutti un po’ più rilassati, ci stringiamo abbracciati e la salutiamo per l’ultima volta. Un giro a salutare tutte le tombe dei parenti e poi a mangiare un boccone tutti insieme.

Di certo lei avrebbe voluto così.