Sior Pare e il bel tempo

Questo aprile anomalo ormai è volato. Le giornate di sole erano troppo ventose, di quel vento freddo del nord est che arriva o di bora o dai monti, e quelle fredde erano tanto fredde da non permettere al Sior Pare di fare i soliti lavori di routine in giardino.

La primavera è arrivata e quella voglia tipica di uscire e di fare qualche lavoretto per mantenersi in forma è stata soffocata e l’ha lasciata lì sopita in un angolo.
Tant’è che in questa settimana calda e finalmente assolata l’hanno risvegliata irrompendo nell’animo del Sior Pare.

  • Ciò xe finii i sacheti dee scoasse” (Eh, sono finiti i sacchetti delle immondizie)
  • Eppure ti ho chiesto ieri che sono andata a fare la spesa se ti mancava qualcosa
  • “Eh, eo so, ma no me gero ‘corto, quasi quasi vado al supermercato più tardi, cossa ti disi?” (Eh, lo so, ma non me ne ero accorto, quasi quasi vado al supermercato più tardi, cosa dici?)
  • No pare, dovrei accompagnarti ma non ho tempo col lavoro, ti porto i miei e lunedì andiamo a fare la spesa
  • Ah, va ben, va ben…”

Un po’ deluso dalla risposta ci rinuncia, ma ci ha messo poco a provarci il giorno dopo, cercando un’altra scusa:

  • Ciò, go finìo anca e pastiglie dea lavastoviglie, ora de luni me sa che ne serve… Cossa ti disi, dopo me fasso na caminada e vado torle al supermercà… Co sto bel sol!” (Eh, ho finito anche le pastiglie della lavastoviglie, ora di lunedì mi sa che ci servono… cosa dici, dopo mi faccio una camminata e vado a prenderle al supermercato… con questo bel sole!)

Per quanto sia ancora indipendente in molte faccende, lasciarlo attraversare la strada e fare lunghi percorsi da solo non è troppo sicuro, soprattutto se la strada è molto trafficata. Ma tra tutte le cose che gli mancano, quella di andare a fare la spesa, è quella in cui vorrebbe ancora essere indipendente.

  • Pare, dai, andiamo domani insieme. Ma con questa bellissima giornata che c’è cosa dici di fare alcune faccende in giardino, così sabato ne ho meno da fare?
  • Va ben, ciò podaria tirar su e erbasse” (Va bene, eh, potrei tirar su le erbacce)
  • Si! Poi se vuoi ci sono le prolunghe da provare perché forse qualcuna non funziona, o forse non va più la tagliaerba… Prova a vedere.

E fu così che, dandogli tre prolunghe un po’ aggrovigliate tra loro, arriva sera e tutto trafelato all’ora di cena mi dice:

  • Ciò ghe go messo do ore a desgroppar quei cavi! Gera tutti intorcoeai, go fatto ‘na suada!” (Eh, ci ho messo due ore a disannodare quei cavi! Era tutti aggrovigliati, ho fatto una sudata!)
  • Eh vabbè dai, almanco ti te gà passà el pomeriggio, ti xe sta fora co un fià al sol” (Eh, vabbè dai, almeno ti sei passato il pomeriggio, sei stato fuori con un po’ di sole)
  • Si par queo, gera beo caldo ancùo!” (Sì per quello, era bello caldo oggi)

Ecco così che riusciamo a trovare il giusto compromesso tra la voglia di uscire, per non stare a casa con questo bel sole, e la sua voglia di fare qualcosa e aiutare coi lavori del giardino.

  • Ciò
  • Dimmi
  • No, voevo dirte…” (No, volevo dirti…)
  • Eh, dimmi
  • Che comunque ea tagiaerba no funsiona. Bisognarà ‘ndar a comprarghene una nova!” (Che comunque il tagliaerba non funziona. Bisognerà andare a comprarne uno nuovo!)